Ferma la banca che distrugge il territorio
Milano, 15.12.11 – Parte la campagna nazionale di pressione sul Gruppo Intesa Sanpaolo in relazione alla costruzione di quattro grandi infrastrutture lombarde: Pedemontana, Bre.Be.Mi., Tangenziale Esterna Milano (Tem) e autostrada Cremona-Mantova, che avranno un pesante impatto sull’ambiente e sulle popolazioni residenti. Promotori dell’iniziativa sono le associazioni A Sud, Beati i Costruttori di Pace, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Comitato NoExpo, Coordinamento Comitati Pendolari Regione Lombardia, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Distretto di economia solidale della Brianza, Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile, Movimenti civici, Movimento Stop al Consumo di Territorio, Rete civica italiana, con l’adesione di un numero crescente di organismi nazionali e locali.
Intesa Sanpaolo risulta essere il gruppo bancario di gran lunga più esposto in tali infrastrutture, sia come finanziatore che come azionista delle società concessionarie. Per questo la Campagna chiede all’istituto di ritirare il proprio appoggio alla costruzione delle nuove arterie, dimostrando così di avere a cuore la tutela del territorio e la salute dei cittadini.
In particolare i promotori chiedono a tutti i clienti della banca di “votare con il portafoglio”, ovvero scrivere al proprio direttore di filiale sui temi sollevati dalla Campagna e, se la risposta non sarà soddisfacente, di chiudere ogni rapporto con l’istituto. Nelle prossime settimana non mancheranno altre iniziative pubbliche di pressione, anche in accordo con i comitati locali, mantenendo al tempo stesso la più ampia disponibilità ad un’interlocuzione con i responsabili della banca.
Le grandi opere di collegamento in Lombardia distruggeranno 53 milioni di metri quadri di terreni agricoli (dati Coldiretti), aumentando l’inquinamento e la cementificazione in un territorio già fortemente infrastrutturato. Inoltre secondo l’Agenzia europea per l’ambiente ogni anno nella sola pianura padana muoiono circa 7000 persone a causa dell’inquinamento. Nonostante ciò la Regione Lombardia continua a investire in autostrade confermando la propria arretratezza nel trasporto pubblico su ferro e la propria indifferenza rispetto a milioni di pendolari. Il risultato è un continuo aumento delle emissioni di Co2, in spregio agli accordi di Kyoto e in controtendenza con quanto sta avvenendo in altre regioni europee. L’attuale crisi finanziaria rende ancora più insostenibile questa politica, che in Lombardia comporterà investimenti superiori ai 9 miliardi di euro solo per le quattro opere citate. Risorse che potrebbero essere spese in opere ben più utili.
Per informazioni:
Roberto Cuda robycuda@libero.it , 3402284686
Maurizio Bongioanni - m.bongioanni@gmail.com , 3287244226