Carta d’Intenti per l’Italia Bene Comune

Lettera aperta del Movimento Nonviolento ai Segretari nazionali dei partiti firmatari della Carta d'Intenti per l'Italia Bene Comune:
Movimento Nonviolento

Pierluigi Bersani - PD
Nichi Vendola - SEL
Riccardo Nencini - PSI

Gentili Segretari,
abbiamo letto con attenzione i 10 punti della Carta d’Intenti per l’Italia Bene Comune, da voi sottoscritta, ed abbiamo dovuto constatare che dei temi del disarmo, del taglio alle spese militari, della rinuncia ai caccia- F35 non v’è traccia. Come non v’è traccia del ritiro dall’Afghanistan delle nostro truppe d’occupazione, dove sono dislocate nel pieno ripudio della Costituzione, piuttosto che della guerra. Insomma, avete dimenticato proprio l’undicesimo punto, l’undicesimo intento - la pace bene comune – corrispondente all’art. 11 della Costituzione italiana “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Non basta evocare la "pace", bisogna indicare i mezzi con i quali la si vuole raggiungere, e noi pensiamo che il mezzo principale sia quello del disarmo.
Eppure alcuni di voi, e diversi autorevoli esponenti dei vostri partiti, hanno partecipato il 24 settembre del 2011 alla Marcia della Pace per la fratellanza tra i popoli - nel 50° anniversiario di quella voluta da Aldo Capitini - dalla quale è emersa la nuova "Mozione del popolo della pace" che impegnava tutti i partecipanti a operarsi, tra le altre cose, per "ripudiare la guerra e tagliare le spese militari".
Eppure, alcuni di voi, e diversi autorevoli esponenti dei vostri partiti, nei mesi e nelle settimane passate, hanno espresso dichiarazioni contro l'acquisto dei famigerati cacciabombardieri d'attacco F-35, la più faraonica dotazione di sistemi d'arma della storia – confermata anche dal governo in carica – ma fortemente contraria alla spirito ed alla lettera della Costituzione italiana.
Dalla Marcia della Pace in poi, sessanta Enti Locali - tra comuni, province e regioni – da nord a sud, governati in grandissima parte dai vostri partiti hanno votato mozioni contro l'acquisto dei cacciabombardieri, mettendo in evidenza come, perdipiù, questa astronomica spesa di oltre 15 miliardi di euro – che si aggiunge alla spesa militare annua italiana di circa 23 miliardi di euro (dati SIPRI) – sia sottratta ai cittadini che, in questa fase di grave crisi economica, si vedono tagliare e ridurre, settimana dopo settimana, il lavoro, i servizi sociali e sanitari, la scuola e la ricerca, il valore degli stipendi e allontanare il momento della pensione.
Ci aspettiamo, da chi si prepara a governare la Repubblica, giurando sulla Costituzione italiana, un impegno esplicito per il disarmo, a partire dalla drastica riduzione delle spese militari. Per questo ricordandovi l’ammonimento del Presidente Pertini – profetico anche rispetto alla crisi attuale - “si vuotino gli arsenali strumenti di morte, si colmino i granai strumenti di vita”, vi chiediamo di rimediare, aggiungendo alla Carta d'Intenti il numero 11: riduzione delle spese militari / abolizione dell'acquisto degli F35 / ritiro delle truppe dall'Afganistan.
Lo facciamo come esponenti del Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, partecipe da 50 anni alla vita politica e culturale del nostro paese. Lo facciamo come cittadini che si apprestano ad esercitare il diritto/dovere del voto per dare un futuro migliore al nostro paese.

Per il Movimento Nonviolento
www.nonviolenti.org

Pasquale Pugliese, Segretario
Mao Valpiana, Presidente

Verona, 30.10.2012

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