Riforma della Difesa, quanta fretta
Va al voto la legge che ridisegna le Forze Armate. Con un iter da record. Le associazioni per la pace insorgono: «Aumenteranno le spese militari. E il Parlamento rinuncia ai controlli».
(www.famigliacristiana.it/volontariato/organizzazioni/articolo/no-a-questa-riforma-delle-forze-armate.aspx)
04/12/2012
Quanta fretta per la riforma delle Forze Armate. Potrebbe arrivare al voto della Camera il 4 (oggi) o il 5 dicembre il disegno di legge che ridisegna l'intero nostro apparato della Difesa. Attraverso un iter, però, con tempi da record e un testo che delega, di fatto, ogni decisione al ministro della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo di Paola. Ossia, la Difesa decide come riformare se stessa.
Le associazioni per la pace e il disarmo sono insorte, e la società civile lancia un appello al Parlamento perché non passi una norma che apre la strada all'acquisto di nuovi e costosi armamenti, che verrebbero decisi senza un vero controllo del Parlamento.
«I deputati della Commissione Difesa hanno battuto ogni record», dice Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace. «In soli 75 minuti hanno approvato il disegno di legge. Hanno preso il testo uscito dal Senato e in quattro e quattr'otto lo hanno passato all'Aula di Montecitorio che lo ha già iscritto all'ordine del giorno per il 4 o 5 dicembre. Tempo totale dedicato? Otto ore e 40 minuti. In pratica una sola giornata di lavoro per fare quella riforma delle Forze Armate che non hanno fatto negli ultimi 20 anni».
«Come mai tanta fretta?», si chiede ironicamente Lotti. «Avete mai visto i parlamentari precipitarsi in questo modo dinanzi al dramma della povertà, della disoccupazione, dell'esclusione sociale, della corruzione o delle mafie? No. Queste cose si fanno solo per gli F35 e per la potente lobby del complesso militare-industriale».
Già, come mai tanta fretta? Come mai il Parlamento rinuncia alle proprie prerogative in una materia tanto delicata delegando la realizzazione delle norme attuative al ministro?
«Perché manca pochissimo alla fine della legislatura e l'ammiraglio Di Paola pretende di scrivere lo stesso anche i decreti attuativi. Si teme il risultato delle prossime elezioni e il Parlamento si fa da parte», insiste il coordinatore della Tavola della Pace. «I militari pretendono di decidere da soli come riorganizzare le forze armate. Non so voi, ma io lo considero uno scandalo insopportabile. A nulla sono valsi gli inviti a precisare e migliorare il testo della delega. A nulla sono valsi i nostri appelli al buon senso e le nostre osservazioni puntuali».
In commissione Difesa l'unica opposizione è venuta dall'Italia dei Valori. Cosa succederà in aula? Tutti i partiti, destra e sinistra, saranno d'accordo?