Nello specchio piccolo sorride una bambina
La mia città
partorisce
oggi.
Lascia sui marciapiedi
frammenti
di sangue delle piazze
archibugi antichi
fucili dei Ronchi.
La mia città
partorisce
oggi.
Frantuma certezze di cristallo
sotto i portici
e deflagrazioni
-il maggio è rosso
nella mia città-.
La mia città
partorisce
oggi:
sono figli di lingua straniera
pelle tatuata di segni sconosciuti
e gemono la vita
-ad ogni latitudine
si nasce dallo stesso grembo-
e riempiono
le crepe
di piante e semi
gli anfratti
di profumi
-germogliano fiori d’altri mondi-.
La mia città
partorisce
oggi
-femmina feconda
sotto l’apparenza
plumbea
del cielo-.
Sono figli e figlie
di madri dal ventre gonfio
-stanco e felice-
che schiudono
la coniugazione infinita della carne:
cercare
infrangere
perdonare
costruire.
La mia città
partorisce
oggi.
L’assistono
-pudore e allegria-
donne e bambini
a venire.
Piazza Loggia
19 gennaio 2013