L'educazione irripetibile
Cosa rimane dell’ esperienza dei due grandi “educatori” don Lorenzo Milani e Danilo Dolci?
La loro lotta contro l’ingiustizia sociale è limitata al periodo storico in cui vissero e, quindi, è “irripetibile”? O può essere riproducibile oggi in esperienze similari? Individualismo ed indifferenza erano prerogative solo del periodo post bellico o persistono tuttora?
Raccontando l’avventura della scuola di Barbina di don Lorenzo Milani e la lotta non violenta di Danilo Dolci con i contadini siciliani, Graziano Isaia ci fa riflettere su come,
senza accesso all’istruzione, si continua a “stare sotto gli oppressori” e non avere consapevolezza dei propri diritti. L’autore, allora, rileva gli aspetti comuni delle due esperienze quali la relazione significativa creata tra il priore e ciascuno dei ragazzi; l’importanza della parola e dello studio della sua etimologia sia per rendere il soggetto capace di superare la svantaggiata condizione di partenza, sia per far appropriare ciascun ragazzo della lingua, principale strumento di affrancamento dalla subalternità e sudditanza e primo motore di cambiamento; lo stimolo a “domandare e domandarsi” utilizzati da Danilo Dolci per far prendere consapevolezza ai contadini del problema e giungere ad una strategia condivisa per la soluzione dello stesso.
La non violenza come arma vincente per denunciare i soprusi dei potenti nei confronti degli oppressi; l’acquisizione della responsabilità di tutto ciò che accade da cui deriva il motto “I care”; la conversazione e il confronto ragionato per saper dire in qualunque momento cosa si fa e perché la si fa: sono i temi che, attraverso l’analisi di alcuni scritti dei due GRANDI, ci vengono proposti dal testo.
Cos’hanno in comune i due personaggi? Le tre virtù (umiltà, reverenza e coraggio) che hanno reso le due esperienze irripetibili; ma, suggerisce l’autore, se acquisite o condivise, possono permettere anche agli educatori di oggi di rendere la loro azione “irripetibile”: non dimentichiamo che la relazione educatore-educando, “è singolare e complessa” e che ogni relazione è irripetibile.
Altri elementi comuni delle due esperienze educative sono la cooperazione, il rispetto reciproco, la ricerca di giustizia sociale e la necessità dell’imparzialità nella soluzione dei problemi.
Il breve saggio presenta molte citazioni delle opere di don Milani e Dolci che stimolano il lettore alla lettura completa delle stesse.
Note
Graziano IsaiaL’EDUCAZIONE IRRIPETIBILE
Albatros editore, 2011