Parlamentari per la pace

Una sfida importante per disarmare il Paese e fondare la politica estera sulla cooperazione anziché sulle armi.
Giulio Marcon (Gruppo “Parlamentari per la pace”, deputato indipendente di SEL)

Oltre 90 deputati e senatori della XVII legislatura hanno dato vita al gruppo dei “parlamentari per la pace” e si sono impegnati a promuovere iniziative legislative e politico-istituzionali sui temi della pace e del disarmo in stretto raccordo con associazioni, campagne e movimenti impegnati nella società civile sugli stessi temi.
Questa esperienza riprende l’ispirazione e l’esperienza di quel “gruppo interparlamentare per la pace” che, tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta, vide impegnate personalità di altissmo spessore politico e culturale come Raniero La Valle, Stefano Rodotà, Adriano Ossicini, Natalia Ginsburg, Luciana Castellina e molti altri. Di quel gruppo verrà ripreso il logo (una colomba che vola sul parlamento) come testimonianza della continuità di un impegno sempre più attuale.
Per questo gruppo di parlamentari la pace non è semplicemente assenza di guerra, ma “pace positiva”: affermazione dei diritti umani, della giustizia, della solidarietà, della cooperazione tra i popoli, della nonviolenza.
Ci sono molti temi che vedono uniti i “parlamentari per la pace”: innanzitutto il rifiuto della guerra e il rigoroso rispetto dell’art. 11 della Costituzione. E poi: la riduzione delle spese militari e lo stop ai cacciabombardieri F35, la revisione del modello di difesa – secondo principi di pace e di sostenibilità – e la riconversione dell’industria militare, il sostegno alla difesa non armata e la promozione del servizio civile, la denuclearizzazione del territorio italiano e il divieto della partecipazione delle forze armate italiane in missioni militari di guerra all’estero, la revisione delle condizioni delle servitù e delle basi militari e l’educazione alla pace, il controllo del commercio delle armi e il rispetto dell’obiezione di coscienza. E molto altro ancora.
I “parlamentari per la pace” intendono tradurre queste ispirazioni e queste proposte in leggi e iniziative parlamentari, sempre in raccordo con le tante associazioni, campagne e movimenti che nel Paese sono impegnate in questi temi.
Ovviamente, la formazione di questo “intergruppo” non vincola i parlamentari aderenti all’adozione e alla promozione di autonome iniziative su singoli temi, ma li impegna fortemente a ricercare sui temi più importanti la convergenza delle posizioni e la promozione di iniziative unitarie. È questa la richiesta che viene dalle associazioni e dalle campagne pacifiste.
Molti sono i temi di imminente impegno dei “parlamentari per la pace”: la questione degli F35, i decreti attuativi della legge delega sulla difesa, la ratifica del trattato sugli armamenti, la pressione sul governo per avere la relazione sulla legge 185, in ritardo ormai di due mesi e molto altro ancora. I parlamentari si daranno un sito www.parlamentariperlapace.it, che sarà attivo dal mese di luglio e dove sarà possibile consultare le iniziative portate avanti dai parlamentari (come intergruppo, ma anche come singoli deputati e senatori) sui temi della pace e del disarmo. La sfida è di riportare la pace nella politica, di farne un principio ispiratore della politica estera, della difesa e della cooperazione del nostro Paese. Di fronte a quello che stiamo vivendo è sempre più necessario ridurre le spese militari, riconvertire l’industria bellica e dare contenuti specifici e concreti a quella “pace positiva” sulla quale promuovere diritti umani, democrazia e giustizia sociale in tutto il mondo.

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