TERRITORI OCCUPATI

Voglia di normalità

L’occupazione in Palestina e le case distrutte, il cibo introvabile, i permessi negati. Quando la guerra entra in un campo di beduini.
Nandino Capovilla e Betta Tusset

Posiamo lo sguardo incredulo dentro la tua tenda degli ospiti, Nura. E osserviamo stupiti lo spazio allestito per l’accoglienza e l’ascolto. Hai spazzato il pavimento di fango e l’hai adornato di stuoie e tappeti. Attorno, i muri della baracca sono nascosti da tende bianche. Per il soffitto niente, rispunta la baracca e te ne scusi. Ma dentro mi piace che sia carino e accogliente; mi piace tenere in ordine, dici. E offri tè e caffè bollenti e caramelle. E inviti con gli occhi che scrutano seri e ridenti. Chissà se ti chiedi da che mondo viene questa donna curiosa che ha la tua età ma è così diversa, eppure così uguale quando le mani si tendono. Ci racconti la tua giornata di normali lavori domestici, in questo accampamento che non ha nulla di normale, perché nulla è stabile qui. Ti alzi alle cinque e accudisci le bestie. Ormai poche, dici, perché non potete più permettervele. La terra è riarsa. E non potete spostarvi per condurle al pascolo altrove. Era normale questo, ora non più. Poi mandi i bimbi a scuola, alla scuola che è all’inizio dell’accampamento. La costruzione più bella, appena rinnovata da “Vento di terra”. La casa vera di cui andare fieri, uomini e donne. La casa per cui trepidate tutti. E ci sussurri che vorresti anche l’asilo per i bimbi, ma tuo marito, il capo villaggio, non sa come fare. Il permesso non c’è. Sembrerebbe facile, una baracca in più... come se non ci fosse lo spazio. E poi ci dici del pranzo e delle cose che erano normali e non si possono più fare.
Il formaggio, facevate il formaggio. Ma ora il latte basta appena per i bimbi. E poi le bestie che sono poche. E il mangime che ha costi proibitivi. E ricamavate ed era normale. Ma con chi commerciare se siete invisibili al mondo? E ci dici che la giornata si conclude alle dieci di sera, quando spegnete le lanterne. La luce elettrica non c’è. Non c’è un camino a riscaldare le case-stanze. Perché non ci sono pareti fisse quaggiù nel gorgo.
Resta, di normale, che forse tua figlia più grande si sposerà.
Forse a Nablus, chissà. E allora dovrai preparare il pranzo nuziale. E tu farai così. Lavorando dentro e fuori della tua casa che non ha fondamenta radicate nella terra dura, ma nel cuore e nella memoria di tutti voi. Amarla: questo per te è normale.

Tratto da “Voglia di normalità. Finestre di resistenza nonviolenta palestinese” di Nandino Capovilla e Betta Tusset, ed. Paoline 2012

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15