PAX CHRISTI

Testimone di pace

Mons. Luigi Bettazzi, instancabile camminatore sui sentieri della pace, festeggia il cinquantesimo anniversario del suo episcopato. In quest’occasione gli rivolgiamo un augurio, facendo nostre le parole
che don Tonino Bello gli rivolse in occasione del suo venticinquesimo anniversario.
A cura di Rosa Siciliano

“Mons. Bettazzi, scatena ancora oggi, con un’impareggiabile freschezza di motivazioni, gli entusiasmi delle assemblee giovanili, così come, tanti anni fa, scatenavano entusiasmi e speranze i suoi ispirati interventi al Concilio, le solidarietà con gli operai in sciopero, e gli scritti carichi di stimoli, che diventavano per i licei di mezza Italia il patrimonio delle più accese discussioni scolastiche.
E ancora oggi, nelle grandi assise internazionali, la figura di mons. Bettazzi si leva con tutto il prestigio dei precursori e con tutta l’autorità dei testimoni credibili.
Il segreto di questa tenuta me lo spiego: sul tema della pace, egli può attingere come nessun altro allo scrigno della memoria. Ma, soprattutto, come nessun altro sa attingere allo scrigno della profezia.
Sulle sue labbra c’è tanta eccedenza di futuro, che perfino la rievocazione delle cento battaglie sopportate non rivendica mai le stellette al merito. Il ricordo delle mille incomprensioni subite non si tinge mai di rammarico. …L’elenco dei riconoscimenti ottenuti, quale splendido presidente internazionale e nazionale di Pax Christi, non diviene mai l’ostensorio delle sue bravure. Ma tutto il passato diventa per lui mostra retrospettiva della speranza e quasi l’icona in cui le calde utopie hanno cominciato finalmente a prendere corpo.
È per questo che oggi, se Ivrea si stringe con fierezza attorno al suo vescovo per esaltarne la lunga fedeltà nuziale, l’intera Chiesa italiana deve ringraziare la Provvidenza, perché dalla parola e dall’esempio di questo audace pastore viene sollecitata a compiere coraggiose transumanze, come Abramo, verso i Sud della terra. Ma deve soprattutto ringraziare il Signore, perché, deposte le cautele della carne e del sangue, viene spinta da questo profeta, scomodo e buono, a osare finalmente la pace per fede. Così come per fede, e solo per fede, l’antico patriarca osò il suo lungo cammino verso la terra promessa”.
(d. Tonino Bello: Martirio di pace, da: Il risveglio Popolare n. 36, settembre 1988)

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