PRIMO PIANO LIBRI

Quale riforma?

Riforma della Chiesa e unità dei cristiani, con lo sguardo all’insegnamento del Concilio Vaticano II.
Fabrizio Truini (Pax Christi Roma, Cipax)

Chi se non lo Spirito di Cristo, che procede dal Padre nostro, ha potuto convertire i cristiani e far intraprendere loro la via dell’unità; e a far sì che 50 anni fa la Chiesa cattolica con il Concilio iniziasse il cammino ecumenico? Basti pensare che a una sola generazione di distanza nel 1928 Pio XI con l’enciclica Mortalium animos condannava il movimento ecumenico, nato qualche anno prima in campo anglicano e poi evangelico; e ancora nel 1949 – dopo l’assemblea di Amsterdam dell’anno precedente che chiamava le Chiese alla penitenza per le divisioni, ma all’unità in Cristo – il S. Uffizio metteva in guardia i cattolici affermando che essi potevano avere avuto dei difetti, ma le colpe della divisione erano dei riformati, invitati a tornare all’unico ovile.
La stessa parola riforma era osteggiata: i cattolici potevano solo pregare e far penitenza, ma certi che la Chiesa cattolica non doveva convertirsi. Tale situazione fu ribaltata dal Concilio.
Lo prova in modo persuasivo e avvincente il libro di Giovanni Cereti che, con l’editore Gabrielli, ripropone la pubblicazione della sua tesi di dottorato in teologia dogmatica del 1981: esso non ha assolutamente perso di attualità. L’autore, infatti, ormai noto per le sue ricerche in ambito ecumenico, basti pensare al libro Molte Chiese cristiane, un’unica Chiesa di Cristo; e per la sua prassi di pace, quale fondatore della Fraternità degli Anawim e poi della sezione italiana della World Conference of Religions for Peace, ha iniziato ad approfondire il tema dell’ecumenismo studiando il decreto conciliare sull’ecumenismo. Pur analizzandone solamente due capitoli, il 6° e il 7°, ha allargato la visuale su tutta la problematica storica e teologica implicata dalla divisione e quindi dalla ricerca dell’unità delle Chiese. Centrale il problema della riforma, finalmente accettata anche dalla Chiesa cattolica con il Concilio. “Il Vaticano II – egli afferma – appare sempre più come un autentico Concilio di riforma… non per nulla l’aggiornamento, il rinnovamento e la riforma erano stati indicati da Giovanni XXIII e ribaditi da Pao-lo VI, come scopi essenziali del Concilio”. Anche se oggi si assiste a “un ripiegamento sul passato, che ha riportato la Chiesa cattolica su posizioni largamente preconciliari” si deve però aggiungere che il Concilio “è stato in piena continuità e fedeltà con gli insegnamenti del Vangelo e con la grande Tradizione, anche se non si può negare una svolta radicale rispetto alle tradizioni ecclesiastiche.
La riconciliazione delle Chiese esige pertanto che esse tornino a ravvicinarsi tra di loro confrontandosi insieme con il Vangelo e con i segni dei tempi” (dalla premessa dell’11/10/2012).
Un libro, dunque, importante per spronare ogni credente e tutta la Chiesa cattolica a percorrere la via della conversione a Cristo, fonte di unità e pace per le Chiese e per tutta l’umanità.

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