I guerrieri dell'Enel
La pubblicità dell’Enel dal titolo inquietante: GUERRIERI, mi ha spinto a una lunga riflessione (cfr. L’Opinione di… del 19 settembre 2013). Dopo qualche giorno è giunta in redazione la lettera del dott. Gianluca Comin, responsabile Relazioni Esterne di Enel. Riportiamo di seguito i due interventi. Ci fa piacere che Enel abbia preso in considerazione le critiche sollevate. Ma ci sembra che la risposta, nella sostanza, non faccia chiarezza sulla scelta di mandare un messaggio così aggressivo e “guerresco” per parlare della vita delle persone… e, soprattutto, per fare della pubblicità.
“Ci mancava anche l’Enel con la sua pubblicità a parlare di ‘guerrieri’. Con l’invito a raccontare le proprie battaglie, come se la vita fosse davvero una guerra da combattere. E così, sfruttando il bisogno di ognuno di raccontare e di essere ascoltati da qualcuno (proprio l’esatto contrario della guerra) si invita a parlare delle proprie battaglie quotidiane, come se l’altro che incontri fosse un nemico pericoloso da sconfiggere.
Una pubblicità che coglie il clima che viviamo: la guerra in Siria, con i guerrieri veri che combattono una guerra vera. E forse si sentono guerrieri, in Italia, anche tutti quelli che violentano e uccidono le donne. Mi sembra una pubblicità da manuale, bella musica, belle immagini, accattivanti.
E in modo molto delicato passa un forte messaggio su come vivere la vita.
Non entro in merito alle scelte aziendali di Enel, si aprirebbe un lungo capitolo che lascio ad altri. Mi limito a commentare il messaggio pubblicitario, che merita davvero di essere studiato a fondo. E poi ce la prendiamo con i videogiochi dei ragazzi che educano alla violenza…
Almeno nel vecchio Carosello la pubblicità aveva un lieto fine: Calimero veniva consolato perché solo sporco; a chi chiedeva “Capitano lo possiamo torturare?” veniva risposto: “Ma cosa vuoi torturare? Porta pazienza no!”… Ma oggi abbiamo proprio bisogno di una pubblicità come quella dell’Enel? Ci sarà un numero di telefono che non sia numero verde con un operatore del call center, ci sarà un indirizzo di qualcuno a cui chieder conto di questa pubblicità? Mah!?”.
La risposta
“Gentile don Renato Sacco,
ho letto attentamente il suo articolo e la ringrazio per avermi dato l’opportunità di spiegare il senso della Campagna pubblicitaria ‘Guerrieri’.
Questa Campagna pubblicitaria ha lo scopo di sostenere la quotidianità di tutti gli italiani e di supportarne, nelle gravi difficoltà della crisi, il senso di fierezza che, soprattutto le categorie più in difficoltà, provano nelle ‘battaglie’ quotidiane.
I diversi soggetti, in stampa e in televisione, danno voce alle persone comuni che nell’affrontare le loro giornate di lavoro dipendente, imprenditoriale e a favore della comunità, fanno la loro parte con convinzione, fatica, anche sofferenza. [...] Ci siamo chiesti a lungo se fosse giusto dare un segnale di ‘coraggio’ verso queste persone, ci siamo chiesti se fosse giusto che l’Enel desse loro voce e ci siamo risposti che spesso, sempre di più, veniamo considerati un’istituzione, un’impresa che ha il compito di contribuire, insieme ai propri stakeholders, allo sviluppo dell’Italia.
Come forse avrà avuto modo di leggere, con questa campagna, abbiamo lanciato una piattaforma internet sulla quale, a oggi, oltre 1200 persone hanno deciso di raccontare la propria storia, fatta di cadute e di risalite, di difficoltà e di tenacia, di ostinazione e caparbietà. Mi auguro possa condividere lo spirito con il quale abbiamo deciso di lanciare questa Campagna.
Con stima,
dott. Gianluca Comin,
Responsabile Relazioni Esterne Enel (1 ottobre 2013)