CHIAVE D’ACCESSO

Un altro provider è possibile

Alessandro Marescotti

Un’alternativa di accesso a Internet è possibile? Si può fare consumo critico anche in campo informatico? Gli informatici di Rete Lilliput hanno risposto di sì dando vita a Lillinet, concreta alternativa a Libero, Tin, Hotmail, Yahoo e a tutti quei provider che permettono di connettersi a Internet offrendo una casella di posta elettronica.
“Possiamo finalmente avere un servizio di posta elettronica autogestito: ci riappropriamo di un pezzo di Internet, oggi in mano a grandi gruppi commerciali che vendono i nostri dati personali al miglior offerente con il risultato di inondarci la casella di posta di pubblicità”, spiegano i tecnici lillipuziani.
Attivare la connessione con Lillinet è semplice: si va sul sito http://www.lillinet.org e ci si registra. Insieme a un indirizzo mail (tipo annamaria@lillinet.org ) si ottiene la possibilità di connettersi alla rete via modem attraverso un numero telefonico (unico per tutta Italia) al costo di una telefonata urbana. Il funzionamento è identico a quello di un comune provider.
Ma la differenza sta nel fatto che chi si connette non finanzia Libero, Tin, Hotmail, Yahoo o altri provider commerciali ma finanzia Rete Lilliput.

LILLINET: INFORMAZIONI TECNICHE
L’accesso a Internet è disponibile da tutta Italia tramite il numero unico 702 000 5077. Per utilizzare il servizio è necessario registrarsi.
Il costo della chiamata dipende dal proprio operatore telefonico.
Per chi utilizza Telecom Italia il costo della telefonata è pari a quello di una telefonata urbana.
Parametri per configurare il programma di posta:
Server di posta in ingresso (pop3):
mail.lillinet.org
Server di posta in uscita (smtp):
smtp.edisontel.it.lillinet.org
Webmail:
http://webmail.lillinet.org

In sintesi chi si collega ad esempio a Libero paga solo gli “scatti telefonici” e nessun canone; e tuttavia Libero percepisce una quota di ciò che l’utente paga con gli “scatti telefonici”. Ora che moltissimi pacifisti hanno necessità di connettersi a Internet le cose possono cambiare. Il principio è quello della cooperativa di consumo che decide di convogliare i consumi di molti soci verso vie nuove. Così si fa crescere una scelta diversa portando denaro non ai provider commerciali ma alle attività di Rete Lilliput senza tirare fuori più soldi rispetto a quanto si sarebbe speso con i vari Libero, Tiscali, eccetera.
I promotori di Lillinet spiegano: “Possiamo offrire a tutti i lillipuziani un modo per finanziare le proprie attività. Questo non comporta di per sé una spesa aggiuntiva per i lillipuziani, non richiede sponsorizzazioni e otteniamo uno spostamento dei nostri consumi verso soluzioni non commerciali e autogestite”.
Il sistema di Lillinet è stato realizzato utilizzando software libero basato su Linux.
Tutto semplice e tutto risolto? No. Per far decollare idee corpose come questa occorre appoggiarsi su aziende. Internet è un sistema interconnesso in cui operano società commerciali la cui eticità è sempre da verificare. Ecco perché è in corso un dibattito su Lillinet per ridurre al massimo i rischi di avere contatti con strutture eticamente non trasparenti.

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