Cosa c’è dietro la finanziaria?
Quanto è brutta la manovra del Governo che si sta approvando in Parlamento? È così brutta che la maggioranza di governo non ha neanche il coraggio di farla discutere in Parlamento e farla approvare articolo per articolo alla sua schiacciante maggioranza, ricorrendo invece ai voti di fiducia. Ricordiamo, per dovere di completezza, che: è infarcita di una tantum (e cioè di misure che servono a far entrare soldi nelle casse vuote dello Stato senza costruire sviluppo, occupazione, servizi o altro), taglia i trasferimenti agli enti locali (che con il federalismo si trovano a gestire molti più servizi ai cittadini e non avranno le risorse per erogarli in maniera equa e dignitosa), stanzia 1 milione e 200 mila Euro per le missioni di pace di Afghanistan e Iraq e diminuisce i fondi per la cooperazione, contiene una serie di misure sociali risibili tipo bonus per il secondo figlio o de-tax.
E la chiamano sociale…
Insomma è una manovra brutta, inutile (se non fosse dannosa), senza respiro. Per questo, ma lo facciamo ogni anno, la Campagna Sbilanciamoci (che raccoglie 30 organizzazioni della società civile) ne propone una diversa. Quest’anno però, il nostro rapporto insiste molto sulla critica, non per schieramento, ma perché
siamo di fronte a un disastro sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista neutrale (se così si può dire) dei conti pubblici.
Ma andiamo per ordine e segnaliamo un paio di cose relative alla finanziaria sociale (così è stata presentata) e diciamo perché, a nostro modo di vedere, sono sbagliate. Il bonus per il secondo figlio: è un trasferimento una tantum alle famiglie, è uguale per miliardari e nullatenenti, le donne straniere (in media meno abbienti di altre, tra le poche che fanno più figli nel nostro Paese) non hanno diritto a riceverlo.
Ma la critica non si limita a questo, se nel nostro Paese non si fanno figli è perché i giovani non hanno autonomia fino a un’età molto avanzata, le case costano tantissimo, le donne vogliono lavorare ma non hanno un sistema di welfare che consenta loro di avere figli e lavorare, il lavoro è sempre più precario e questo significa niente periodo di maternità (o paternità) per un numero crescente di persone sotto i 35 anni. Un bonus che basta a comprare i pannolini per qualche mese, allora, non serve a molto.
La de-tax: qui siamo al ridicolo. La de-tax, opposta da Tremonti alla Tobin Tax sarebbe uno strumento che consente ai privati cittadini, che decidono di farlo, di destinare una quota sui loro acquisti con carta di credito a iniziative umanitarie. Ora, le associazioni che aderiscono a Sbilanciamoci da sempre raccolgono fondi, ma lo fanno informando, spiegando perché ti stanno chiedendo quella donazione (quella scuola in Sudan, i bambini di Tucuman in Argentina, eccetera). Qui no, qui ti sciacqui la coscienza donando al Ministero che poi decide a chi donare. Magari uno si trova a dare i soldi a San Patrignano o a nuove Missioni Arcobaleno.
E fin qui siamo a una critica politica. Ma vediamo ai conti. La finanziaria prevede di versare al fondo de-tax fino a un milione di euro (non ci si sfamano nemmeno tutti i bambini di Tucuman) accumulando l’1% dell’Iva sugli acquisti sopra i 50 euro. Abbiamo fatto i conti, e sapete cosa abbiamo scoperto? Che per arrivare a un milione di euro servono 6 milioni di acquisti da 100 euro. L’1% infatti non è sul totale dell’importo acquistato, ma sul 20% d’Iva (l’1% del 20%).
Una manovra alternativa
Anche per tutto questo, abbiamo ragionato su una campagna che insiste molto su un’idea: la Finanziaria ti riguarda. Anche se è difficile da capire (e anche un po’ noiosa), ti cambia la vita, determina come vivrai il prossimo anno (e nel caso di condoni e altro anche come sarà il tuo Paese nel futuro). E allora è opportuno cambiarla e ragionare su come, se le priorità fossero altre, si possono spendere i soldi che noi tutti versiamo nelle casse dello Stato. Anche quest’anno, quindi, abbiamo una manovra alternativa, che presentiamo in un rapporto agile che distribuiremo in 10 mila copie (e che si può anche scaricare dal nostro sito: http://www.sbilanciamoci.org). Che obiettivo abbiamo? Quello di far capire a più persone possibile che c’è un altro modo possibile di operare le scelte economiche, quello di contribuire a costruire ipotesi alternative a quelle del ministro Tremonti e, ma questa è un po’ utopica, quella di far cambiare idea alla maggioranza e di far approvare qualcuno degli emendamenti che abbiamo fatto firmare a Parlamentari dell’opposizione.
Cosa dice la nostra manovra?
Che usando la leva fiscale in maniera redistributiva, tassando i redditi più alti di un 3,5% in più, si troverebbero (oggi, anche con i patti di stabilità e i vincoli di bilancio a cui si fa sempre riferimento quando si dice “non si può fare”) 4735 milioni di euro. Che reintroducendo la Carbon Tax (sulle emissioni inquinanti) se ne reperirebbero 1187, che chiudendo i centri di detenzione si risparmierebbero 135 milioni di euro, che tagliando le spese militari se ne
Antigone, http://www.associazioneantigone.it
Arci, http://www.arci.it
Arci Servizio Civile, http://www.serviziocivilearci.org
Associazione Ambiente e Lavoro, http://www.amblav.it
Associazione Finanza Etica, http://www.finanzaetica.org
Associazione Obiettori Nonviolenti, http://www.obiettori.org
Associazione per la Pace,
http://www.romacivica.net/assopace
Campagna per la Riforma della Banca Mondiale,
http://www.unimondo.org/cbm
Carta, http://www.carta.org
CIPSI., http://www.cipsi.it
Cittadinanzattiva, http://www.cittadinanzattiva.it
Cnca, http://www.cnca.it
COCIS, http://www.cocis.it
CTM – Altromercato, http://www.altromercato.it
Donne in nero
Emergency, http://www.emergency.it
ICS, http://www.icsitalia.org
Legambiente, http://www.legambiente.it
Lila, http://www.lila.it
Lunaria, http://www.lunaria.org
Mani Tese, http://www.manitese.it
Medici Senza Frontiere, http://www.msf.it
Microfinanza, http://www.microfinanza.it
Pax Christi, http://www.paxchristi.it
Uisp, http://www.uisp.it
Unione degli Studenti, http://www.studenti.it/uds/it
Unione degli Universitari, http://www.studenti.it/udu/it
WWF, http://www.wwf.it
A cosa servirebbero?
Cominciamo da una delle critiche che abbiamo fatto in quest’articolo, il bonus alle madri. Noi diciamo: aumentiamo il numero di asili comunali (1000 milioni). Negli ultimi anni si è molto parlato di asili aziendali, condominiali, eccetera. Il fabbisogno annuale di posti, nonostante gli incentivi al privato (che poi, da utente, va pagato ogni mese), non diminuisce: lo scorso anno erano 574.788 i bambini lasciati fuori dall’asilo pur avendo fatto domanda. Poi ci sono quelli che non fanno domanda perché si sa che non c’è posto.
Poi sosteniamo che, siccome il nostro è uno dei mercati del lavoro più precari d’Europa, e il nostro è l’unico Paese a non avere strumenti di tutela del reddito universalistici, occorre istituire una gamma di strumenti di tutela (per disoccupati, poveri e studenti universitari). Costo circa 6500 milioni di euro. Per quanto riguarda l’ambiente pensiamo che, siccome Kyoto è un trattato che l’Italia ha firmato, proprio come Maastricht, anche per quello occorra trovare i soldi per rispettarlo.
Per ridurre le emissioni c’è un piano del Governo che forse non basta, ma che sicuramente non viene finanziato a dovere. Per quello servono 2250 milioni. Se non li spendiamo subito, ogni anno che passa la quantità di emissioni da tagliare aumenta e il costo con questa.
Per finire, proponiamo di aumentare i fondi per la cooperazione allo sviluppo di 250 milioni di euro. Le proposte non sono tutte qui, ce ne sono di più piccole e di settore, sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda le uscite. Ciascuna delle proposte è applicabile fin da ora, non c’è niente di fantasioso o di utopistico. Si tratta solo di una diversa scala di valori e di valutazioni diverse su cosa sia importante: se la competitività, la Nato e i mercati finanziari (e anche un po’ di sottobosco statale e gli evasori fiscali), oppure la qualità dell’aria, il sistema di tutela e garanzia dei diritti, una politica estera impegnata per lo sviluppo e la pace.
Su tutte queste proposte abbiamo lanciato una petizione, che vuol essere uno stimolo alla politica cui queste cose dovrebbero interessare a prenderle sul serio, un sostegno agli emendamenti che abbiamo presentato. La petizione la potete firmare on-line sul sito della campagna. Fatelo, perché la finanziaria riguarda anche voi.