È il momento di ricostruire la Repubblica Centrafricana!

Pax Christi International (traduzione a cura di Selene Bartolini )

È necessario un impegno più forte per prevenire ulteriori sofferenze umane. Pax Christi International chiede a tutte le parti coinvolte nel violento conflitto nella Repubblica Centrafricana (CAR) - uno dei 10 Paesi più poveri del mondo, con una popolazione di quasi 4,5 milioni persone - di porre fine alle sofferenze del popolo, di  ripristinare la sicurezza delle persone e lo stato di diritto in tutto il paese. La comunità internazionale deve fornire tutta l’assistenza umanitaria necessaria e supportare i leader politici e religiosi nei loro tentativi di ristabilire la pace e la riconciliazione.

 

Fermare la violenza

La crisi politica dopo il colpo di stato del marzo 2013 ha creato un’orribile violenza ancora in corso che è diventata una catastrofe umanitaria - è stato anche utilizzato il termine “pre-genocidio” - seminando morte e terrore.

Migliaia di persone sono state uccise (oltre 1.000 nel solo mese di dicembre).

In mezzo al terrore, i bambini sono stati reclutati per combattere e si ritiene che il numero di bambini soldato sia salito a circa 6.000 - considerando tutte le fazioni coinvolte. L’arruolamento di bambini è illegittimo e immorale. I bambini soldato dovrebbero essere rilasciati e presi in carico da attori impegnati nella protezione dell’infanzia.

Pax Christi International riconosce e incoraggia l'appello a deporre le armi, destinato a tutte le parti coinvolte nel conflitto, da parte del nuovo presidente della Repubblica Centrafricana, Catherine Samba-Panza. La sua elezione a presidente porta qualche speranza alla soluzione di questa situazione.

 

Aumentare l’assistenza umanitaria 

4. Il deterioramento delle condizioni di sicurezza ha costretto oltre un milione persone a fuggire dalle loro case e si stima che circa il 60 per cento della popolazione abbia un bisogno disperato di assistenza umanitaria. Ulteriori aiuti e finanziamenti devono essere forniti in pochissimo tempo. Gli sfollati dovrebbe essere in grado di tornare alle loro case il più presto possibile.

5. Gli impegni recentemente assunti a Bruxelles da parte dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti, della Banca Mondiale e della Banca Africana di Sviluppo a sostenere  finanziariamente le misure di stabilizzazione, soccorso umanitario incluso,devono essere attuati immediatamente.

 

Attuare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

6. Le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbero diventare operative immediatamente, soprattutto quelle che riguardano l'inizio di un processo politico e di dialogo; programmi per il disarmo, la smilitarizzazione, la reintegrazione e il reinserimento; embargo sulle armi e il divieto di viaggiare per tutte quelle persone che minano la stabilità del Paese, alimentando violenza e oltraggiando i diritti umani.

 

Ricostruire un clima di riconciliazione e di pace

7. La gente di Bangui e altre aree concordano sul fatto che cristiani e comunità musulmane hanno vissuto insieme in pace, lontano dall’animosità alimentata negli ultimi mesi. Tuttavia, la crisi ha

assunto una connotazione sempre più religiosa (musulmani contro cristiani); i ribelli Séléka

combattono gruppi anti-Balaka, individuando al contempo l'altro in termini di appartenenza religiosa. Entrambe le parti hanno utilizzato la religione per promuovere la violenza, cosa che è totalmente inaccettabile.

8. Il nostro movimento internazionale per la pace appoggia l’appello dei vescovi cattolici a ricostruire il Paese [1], nonché gli sforzi coraggiosi di molte congregazioni religiose e missionarie della Repubblica Centrafricana Noi speriamo che la loro presenza e  la loro cooperazione continueranno, lavorando generosamente per aiutare le persone in ogni modo possibile e, soprattutto, per ricostruire un clima di pace e di riconciliazione tra tutti i gruppi della società.

Pax Christi International sottolinea l'importanza dei ripetuti appelli dei due più anziani leader religiosi del Paese - L'Arcivescovo Dieudonné Nzapalainga di Bangui e l’Imam Oumar Kobine Layama [2] - per la tolleranza e il  rispetto all'interno delle loro comunità. La promozione dell'unità, lo spirito di fraternità e di perdono come processo terapeutico sono le basi e i percorsi che  conducono alla pace.

Pax Christi chiede ai membri della comunità internazionale - in particolare all’Unione Europea e ai suoi Stati membri, così come all'Unione africana - di aumentare i loro sforzi per portare a termine la violenza, per garantire un ritorno allo Stato di diritto e per garantire l'accesso agli aiuti umanitari alle migliaia di profughi e sfollati.

Pax Christi International invita tutti i suoi membri in tutto il mondo a pregare per le vittime di questo conflitto e ad aderire alle iniziative per fornire loro il necessario sostegno.

Bruxelles, 24 gennaio 2014

 

[1] Vedi:  Appello dei vescovi della Repubblica Centrafricana :” Let Us Rebuild Together in Peace” -  in data 15 gennaio 2014 : http://www.zenit.org/en/articles/plea-from-bishops-of-central-african-republic-let-us-rebuild-together-in-peace

 

[2]  http://www.la-croix.com/Actualite/Monde/L-archeveque-de-Bangui-et-le-grand-imam-de-Centrafrique-unissent-leurs
-voix-pour-la-paix-2013-12-15-1076379

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