Problemi e utilizzo
La Grecia è impegnata a completare la distruzione di tutte le scorte di armi entro il 2015. Insieme con l'Ucraina e la Bielorussia, la Grecia per alcuni anni è stata in uno Stato di non conformità con gli obblighi sottoscritti con il trattato questo per non aver rispettato la scadenza distruzione delle scorte. Sia la Grecia che la Bielorussia hanno annunciato che la distruzione di migliaia di mine al giorno è attualmente in corso.
A quattro Paesi (Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Yemen e Zimbabwe) sono stati concessi i termini prorogati per lo sminamento. Un quinto, l’Etiopia, annunciato all'inizio di quest'anno di non poter rispettare la scadenza giugno 2015, ma non di aver richiesto una proroga del termine, come sarebbe stato necessario. L’Etiopia se non completa il suo iter entro giugno 2015 sarà quindi in violazione del trattato.
Le accuse di utilizzo delle mine sono un problema serio che richiede un intervento immediato al fine di salvaguardare i risultati raggiunti dal Trattato di Ottawa. Allo Stato parte dello Yemen che era stato indicato come possibile utilizzatore di mine ha affermato che la Procura militare ha avviato un'indagine per individuare i responsabili, assicurando che tale palese violazione del trattato è presa sul serio.
Gli Stati parte Sudan e Turchia hanno risposto alle accuse durante l'incontro; il Sudan ha annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta, mentre la Turchia ha fornito maggiori dettagli su investigazioni per precedenti accuse di uso di mine antipersona, tra cui un incidente del 2009, che costò la vita a 7 soldati.
La situazione di conflitto in Ucraina evidenzia la necessità per gli Stati di assicurarsi che tutte le scorte siano sono distrutte entro le scadenze e garantire le armi non vengono mai utilizzate.
Le recenti inondazioni nei Balcani ha anche sottolineato che esistono anche problemi di origine ambientale e che rappresentano per le comunità la necessità di bonificare il terreno contaminato il più rapidamente possibile.