Ebrei e Arabi rifiutano di essere nemici
Ancora una volta il Medio Oriente è esploso. Sabato scorso, 12 luglio, circa 400 ebrei e cittadini arabi di Israele si sono riuniti nella città araba di Tira per un raduno organizzato da Wahat al-Salam-Neve Shalom, insieme con altre organizzazioni pacifiste e il comune di Tira, per promuovere la collaborazione arabo-ebraica.
Il motto della giornata è stato "Ebrei e arabi rifiutano di essere nemici", prendendo posizione contro l'escalation di violenza delle ultime settimane per dire “No al razzismo, sì a un’esistenza equa e pacifica, sì ad un destino condiviso".
Solo la settimana scorsa la polizia ha detto ad ebrei israeliani di non visitare il famoso mercato del sabato di Tira. Questo sabato, proprio lungo la strada che parte da tale mercato, un rappresentante del comune di Kfar Saba (una comunità ebraica vicina), un rappresentante del comune di Tira e altre personalità si sono rivolti a una folla mista arabo-ebraica a proposito del loro futuro comune.
L'idea della manifestazione di sabato 12 era nata da un incontro “di strategia” rivolto a organizzazioni per i diritti umani e per la pace e movimenti di sinistra, tenutosi a Wahat al-Salam-Neve Shalom la domenica precedente.
Rappresentanti di Peace Now, Hadas, Meretz, Rabbini per i Diritti Umani, Psychoactive, FoEME, Allmep e altri: tutti hanno partecipato sia alla riunione di domenica sia alla manifestazione stessa.
Eyas Shbeta, direttore generale di Wahat al-Salam-Neve Shalom, cresciuto a Tira, e Nava Sonnenschein, direttrice della Scuola per la Pace, hanno collaborato con tutti questi esponenti, ed altre conoscenze a Tira, per rendere possibile questa manifestazione.
Tra le persone intervenute a parlare durante la manifestazione ci sono stati membri del Villaggio - Nava Sonnenschien e Maram Masarwi - così come membri della Knesset: Tamar Zandberg (Meretz), Muhammed Barcha (Hadas), e Dov Hanin (Hadas). Come riportato nel quotidiano Maariv e su Ynet News, Tamar Zandberg ha parlato dell’escalation di violenza e razzismo nelle strade registrata nelle ultime settimane, e di come “la maggior parte di noi vuole vivere insieme”; Muhammed Barcha ha posto l’accento sul ruolo dell’occupazione nel perpetuare la violenza e sul bisogno di fermarla in quanto “l’occupazione è una tragedia per israeliani e palestinesi”; Dov Hanin ha incentrato il suo intervento sul ciclo di violenza che si sta verificando da anni, affermando che “è tempo di trovare un’altra strada, fatta non di pazzia e odio, ma di pace e giustizia per entrambe le parti”.
La ferma convinzione di tutti i partecipanti a lavorare insieme è emersa chiaramente.
Questa manifestazione segna l’inizio di diverse azioni collaborative tra ebrei, arabi e organizzazioni per la pace: Neve Shalom-Wahat al Salam continuerà ad adoperarsi per l’organizzazione di tali iniziative.
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Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al Salam
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