Bici per la pace e la salvaguardia del creato

Gina Abbate

È interessante come a Bolzano, nel giro di pochi giorni, abbiano fatto notizia due iniziative simpatiche, oltre che significative, in cui la bici è emersa come piccolo strumento di sensibilizzazione alle grosse tematiche della salvaguardia del creato e della pace, tra loro legate.

 Infatti, lunedì, 1settembre, giornata che le Chiese di confessione ortodossa, cattolica e luterana, da alcuni anni dedicano insieme alla salvaguardia del creato, con celebrazioni comuni e impegni concreti, l’attenzione dei cronisti e fotografi si è concentrata su tre vescovi, rispettivamente quello di Bolzano e quelli  delle diocesi confinanti di Trento, Belluno e il vicario di quella di Como, che con altri partecipanti all’iniziativa, si recavano in bici sul  luogo di incontro per la celebrazione, la Chiesa evangelica di BZ, e quindi in funivia sul Renon. Lassù, al cospetto del magnifico paesaggio delle Dolomiti, è avvenuto forse il gesto più significativo, ovvero la firma dei 6 rappresentanti di Chiese diverse, (le quattro diocesi, la Chiesa luterana e quella rumeno ortodossa  di BZ) di un appello per la salvaguardia del creato destinato ad avere conseguenze concrete, dove si parla di far rete in  forme di collaborazione con la società civile e le istituzioni, e si afferma che va maturata insieme una nuova etica civile. Il semplice e prezioso documento prosegue affermando che tramite questa rete potremo andare alle radici profonde dei disastri sociali ed ecologici, che tanti nostri stili di vita vanno cambiati, per assumere la sobrietà come risposta autentica all’inquinamento e alla distruzione del creato. Dunque, un ecumenismo pratico che a livello locale assume anche degli impegni civili, quanto forse non si osava neanche immaginare pochi decenni fa. Qualche giorno  dopo, venerdì 4 settembre, sono passati da Bolzano 75 ciclisti provenienti da Brescia, uomini e donne di associazioni impegnate per la pace, cha hanno scelto Bolzano come prima tappa di un percorso della memoria che li porterà  nei prossimi giorni a Monaco, in visita al Museo della Rosa Bianca e a Dachau. Era toccante vederli riempire l’aula del Consiglio comunale di BZ, accolti dal sindaco Spagnolli insieme agli assessori Gallo e al consigliere  Schoensberg, mentre Francesco Comina per il Centro per la Pace  indicava alcuni testimoni luminosi del nostro territorio come Josef Mayr Nusser e l’ancora vivente Franz Thaler.

Anche questo avvenimento, chi avrebbe osato sperarlo in tempi infiammati da nazionalismi esasperati? Dunque, si sta camminando, anche se occorrono tanti passi di pace  in un periodo così inquietante della storia europea e mondiale. Ma avere il coraggio del sorriso che evoca la scelta della bici ci fa restare a galla.

 

 

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