Dov'è la buona notizia?
DIOCESI DI AVELLINO
Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali
“Una Chiesa che non comunica, non evangelizza né fa cultura”(card. Ruini). “Consapevoli del ruolo sempre più decisivo che assumono i media – affermarono i Vescovi dopo l’Assemblea di Palermo – intendiamo promuovere in ogni diocesi una pastorale organica della c.s. con ufficio diocesano adeguato e animatori ben preparati, per curare la formazione dei sacerdoti, dei comunicatori e degli utenti” (Con il dono della carità dentro la storia – 29).
Pertanto “molto opportuna sarebbe la creazione in ogni parrocchia di un gruppo di esperti (o almeno l’individuazione di un incaricato parrocchiale) che d’intesa con il parroco si occupi di questi problemi all’interno della comunità, configurandosi come una sorta di “osservatorio” sulla comunicazione per fornire spunti e provocazioni non solo per la catechesi e la predicazione, ma anche per attività formative specifiche come dibattiti, serate a tema o iniziative analoghe… In questo contesto andrebbe strutturato un aggiornato centro documentazioni o biblioteca multimediale utile per la consultazione e l’impegno formativo” (L’Ufficio diocesano a servizio della pastorale delle c.s.).
Dopo circa 20 anni, purtroppo, riprendiamo un cammino ancora tutto in salita, con questo nuovo servizio, sempre fiduciosi nel prezioso contributo di tutti i confratelli e collaboratori.
Avellino, 2O sett. 2014
Dov'è la buona notizia?
Un'agenda per far rivivere l'evangelo, “buona notizia”, di Gesù di Nazareth
a cura della Redazione
Da diversi anni, oramai, abbiamo proposto ai nostri lettori una rassegna stampa quotidiana sulle notizie riguardanti in particolare la Chiesa cattolica (prima con la rubrica “Cronache ecclesiali” oggi con “Notizie Cattoliche”). Basta scorrere tali rassegne, anche le ultime piene di notizie su Papa Francesco, per rendersi conto che le chiese cristiane nel loro complesso, quella cattolica ma anche tutte le moltissime altre oggi esistenti, non sono portatrici di alcuna buona notizia. Non tanto perché risaltano e sono in prima pagina solo le notizie riguardanti gli scandali (pedofilia, IOR, mafia, collusione con nazismi e fascismi vari e quant'altro), ma perché, anche rispetto al resto delle notizie (quelle che i giornali chiamano “notizie bianche”, relative ad attività sociali, culturali, di nuovi stili di vita ecc.) la Chiesa Cattolica e le altre chiese cristiane sembrano incapaci di testimoniare in maniera credibile ciò che nei loro cuori dovrebbe ardere. La stragrande maggioranza delle notizie riguarda infatti riti, liturgie, processioni, meditazioni, preghiere, questioni interne alle gerarchie, gossip... Pur di inventarsi qualcosa, diventa una buona notizia il fatto che il Papa faccia a piedi, anziché portato a spalla come era fino al Concilio Vaticano II, il percorso che lo separa da Santa Marta, dove dorme, fino agli uffici del “Palazzo Apostolico”, o che egli faccia telefonate a raffica in giro per il mondo o che semplicemente auguri buon pranzo a tutti la domenica in piazza San Pietro. Diventa una “buona notizia” la suora che va a cantare a The Voice o il parroco irlandese che canta in chiesa la canzone Hallelujah. Preti o suore la cui testimonianza di vita potrebbe essere davvero “buona notizia” sono emarginati da troppi confratelli e in conseguenza di ciò talvolta vengono uccisi. Si predica (non sempre) bene ma si razzola quasi sempre malissimo. Le chiese esistenti, pur in conflitto teologico permanente fra loro, sono tuttavia concordi nel violare sistematicamente lo spirito dell'evangelo. Qualsiasi rito venga officiato, anche il più allegro come un battesimo, è tipicamente allegro quanto un funerale. Non si vestono di nero solo i preti cattolici. Non c'è gioia nei riti delle chiese cristiane. I fedeli sono chiusi in se stessi, molti sotto il peso di dogmi oppressioni e peccati di tutti i tipi. La buona notizia sembra non fare più parte dell’annuncio cristiano. Questo il dato di cui prendere atto, di cui discutere, da porre all'attenzione di chiunque viva l'esperienza di fede del cristianesimo. Il tema non è quello riforma si/riforma no, della chiesa cattolica o di altre chiese. E neppure quello di attardarsi sulla difesa, sul rilancio o su non si sa che cosa del Concilio Vaticano II. O di un ecumenismo sempre più decrepito e formale. Il tema è quello di mettere in campo un'agenda che ridia senso al termine “evangelo”, “buona notizia”, definendone i contenuti ed il senso per l'uomo d'oggi. Un'agenda che non riguardi alcuna chiesa in particolare, che sappia chiamare le cose col loro nome, che non abbia come punto di partenza o riferimento Papa Francesco o qualsiasi altro leader religioso ma che col loro insegnamento sappia confrontarsi con parresia evangelica, senza alcun timore reverenziale. Un'agenda che rimetta in moto l'idea evangelica di una comunità dove i carismi siano liberi di esprimersi, le cui guide abbiano autorevolezza, e non autorità, grazie alla testimonianza di una vita coerente con i propri insegnamenti. Una comunità nella quale non siano riconosciute autorità indiscutibili in virtù di una delega mai contestabile, e dove lo spirito di servizio, il sentirsi fratelli e sorelle, senza alcuna concorrenza fratricida e senza alcuna idolatria per chicchessia, sia lo stile di vita quotidiano di tutti/e. In questo spirito possiamo tutti parlare, in piena coscienza, di una comunità che, come diceva il titolo di un editoriale di Giovanni Sarubbi, vuole caratterizzarsi con le parole “Nessun capo, ma tutti capi, nessun padrone ma tutti servitori”. Quest’agenda potrebbe articolarsi attraverso una serie di articoli sulle seguenti problematiche: Evangelo: significato originale e sviluppo storico-religioso fino ai giorni nostri. Alla ricerca della “buona notizia” nei 2000 anni che ci hanno preceduto e ai giorni nostri. L'idea di “Dio”: metafisica o umanità, tempio (luogo sacro) o ecclesia (luogo laico), potere religioso o comunità di fratelli e sorelle senza gerarchie, “dio delle religioni” o “dio dei filosofi”. Si può essere cristiani senza credere in dio? La “parola di Dio”: uso o abuso, liberazione o oppressione, parola che uccide o parola della vita. Esperienze di lettura comunitaria della Bibbia. Cos’è “buona notizia oggi”? Si possono rivalutare “i segni dei tempi”? “Evangelo” e mondo. Esempi: “evangelo” e ambiente, “evangelo” e universo, “evangelo” e idea di salvezza (per chi per cosa da chi e perchè); ma anche “evangelo” e filosofia, “evangelo” e scienza, “evangelo” ed economia, “evangelo” e politica (comunismo, capitalismo, nazismo/fascismo ....) Vorremmo realizzare articoli dal taglio non professorale, perchè non ci ergiamo a maestri di nessuno, ma rigorosi nei contenuti e soprattutto pieni di passione. A questa elebaorazione tutti sono invitati a partecipare. www.ildialogo.org
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