Position Paper del WWF
L'attuale domanda di risorse dell’umanità è di 1,5 volte superiore al livello che la terra può produrre ogni anno1. La richiesta di risorse naturali è raddoppiata dal 1966, sottoponendo la biodiversità ad una pressione enorme, minacciando i servizi ecosistemici e causando, di conseguenza, il declino dello stato di salute di foreste, fiumi ed oceani2. Il commercio internazionale, misconoscendo il valore del capitale naturale, può essere una delle maggiori cause della perdita, del deterioramento e del degrado degli ecosistemi. Se vogliamo gestire al meglio le risorse del pianeta per garantire in futuro un modello produttivo che sia sufficiente per tutti, dobbiamo essere sicuri che il commercio internazionale non solo incoraggi la crescita economica, ma che promuova anche uno sviluppo inclusivo sostenibile ed elevati standard ambientali.
Il WWF, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, si chiede se il TTIP sarà un accordo dagli standard elevati che rafforzerà le misure ambientali valide nell'Unione Europea, negli Stati Uniti e in quei mercati che, attraverso il commercio globale, hanno rapporti con gli USA e la UE, o se piuttosto non indebolirà o costituirà una minaccia per la tutela ambientale, sociale e dei consumatori, nonché per la capacità dei governi di agire nel pubblico interesse.
Il WWF crede che un TTIP con elevati standard debba soddisfare alcuni principi fondamentali:
1. Il TTIP deve andare oltre le clausole sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile, contenute negli attuali accordi commerciali tra USA e UE, per includere impegni che siano attuabili per l'uso sostenibile delle risorse e la salvaguardia della biodiversità. Le relazioni commerciali tra USA e UE sono le più importanti su scala globale, totalizzando 787 miliardi di dollari (484 miliardi di euro) nel 20133. Gli Stati Uniti e l'Unione Europea pesano, presi
1 In termini relativi gli Stati Uniti sono a 3,3 volte e l'Europa a 2,5 (WWF International, 2012 Living Planet
Report)
2 WWF International. 2012 Living Planet Report. La biodiversità si è ridotta del 30% a livello mondiale tra il 1970
e il 2008 e del 60% nei tropici.
insieme, per oltre il 50% del PIL mondiale, per quasi un terzo dei flussi di scambio su scala globale e per circa il 40% del commercio globale nei servizi4. Poiché sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti sono il maggior partner commerciale di quasi tutti gli altri paesi, insieme essi plasmano l'economia globale. Per assicurare che la crescita della domanda e ulteriori iniziative di investimento in questi mercati smisurati non portino a un ulteriore
impoverimento di risorse e danni all'ambiente globale, è particolarmente importante che il TTIP stabilisca principi rigorosi ed impegni vincolanti che portino a miglioramenti negli standard ambientali su scala globale.
2. Il TTIP deve assicurare la protezione degli attuali standard ambientali e la flessibilità necessaria per consentire in futuro lo sviluppo di standard più ambiziosi. Il WWF è molto preoccupato che gli sforzi di armonizzazione, che ricomprendono il reciproco riconoscimento di standard e procedure attuative per migliorare la cooperazione regolamentare, avrà come risultato un abbassamento degli standard ambientali5. Qualsiasi
armonizzazione dovrebbe tendere verso standard più elevati e la convergenza delle regolamentazioni dovrebbe servire quale base che permetta a tutti i governi, inclusi gli stati degli USA e i singoli paesi europei, di sviluppare in futuro politiche ambientali e in difesa dell’interesse pubblico più ambiziose. Per esempio:
a) Il TTIP non deve cancellare la protezione della salute pubblica e dei lavoratori, della sicurezza nei consumi, della natura e dell'ambiente tentando di uniformare le diverse normative vigenti negli Stati Uniti e nell’Unione Europea sulle sostanze chimiche e i pesticidi. Anche se l'armonizzazione e il mutuo riconoscimento non sono perseguiti nel TTIP, un accordo sull’armonizzazione delle procedure regolamentari potrebbe congelare lo sviluppo di importanti normative di largo respiro sulle sostanze chimiche su entrambe le sponde dell'Atlantico.
b) Il TTIP dev e preserv are l a capacit à dell ’ Unione Europea e degli Stati Uniti di mantenere i rispettivi standard e programmi di sicurezza alimentare allo scopo di incoraggiare la sostenibilità in agricoltura. Il TTIP dovrebbe rispettare le diverse modalità di approccio alla sicurezza alimentare degli Stati Uniti e della UE e includere clausole di salvaguardia che consentano ai partner commerciali di mantenere e migliorare i rispettivi standard sulla sicurezza alimentare. Il TTIP dovrebbe altresì promuovere la definizione e l'applicazione di elevati standard per la sostenibilità agricola, redatti in maniera trasparente grazie all'apporto di tutti i vari soggetti interessati.
c) Il TTIP deve rigorosamente evitare di indebolire i divieti o le moratorie esistenti sul fracking in Europa o di limitare il varo di ulteriori misure per contenere il fracking. Inoltre, il TTIP non dovrebbe impedire al governo USA di poter rivedere, nel pubblico interesse, l'esportazione di combustibili fossili, tenuto conto dei significativi impatti ambientali dipendenti dalla produzione e trasporto di questo tipo di combustibili e della necessità di mantenere quella flessibilità politica che può essere utile a combattere il cambiamento climatico.
4 The transatlantic economy 2014, volume 1. Center for Transatlantic Relations, 2014. http://www.euintheus.org/what-we-do/eu-us-facts-figures/
5 L'armonizzazione può portare a un livellamento tra standard più alti e più bassi, o persino ad un approccio verso un comune denominatore inferiore. Il riconoscimento reciproco può cancellare importanti protezioni laddove le legislazioni USA e UE non offrono in realtà una protezione equivalente.
3. Le politiche ambientali dell'Unione Europea sono governate dal principio di precauzione, che deve essere rafforzato nel TTIP. Il principio di precauzione consente ai governi di prendere misure precauzionali contro attività antropiche che potenzialmente possono causare danno agli esseri umani o all'ambiente, inclusi i danni che sono scientificamente prevedibili, ma non certi6.
4. Escludere l'Investor State Dispute Settlement (ISDS, Risoluzione delle Controversie tra Investitore e Stato) dal TTIP. L'enorme portata dei reciproci investimenti negli Stati Uniti ed in Europa pone in secondo piano gli stessi rapporti commerciali; essendo gli uni e l’altra, nello stesso tempo, la fonte principale e la destinazione principale degli investimenti all’estero7. L'ISDS offre agli investitori esteri l'opportunità di avviare una procedura di risoluzione delle controversie direttamente nei confronti del governo che li ospita, nel caso
in cui siano convinti di non aver ricevuto adeguata protezione ai sensi delle leggi e dei regolamenti del paese ospitante. Il WWF è contrario a che il TTIP favorisca il crescente e ampio ricorso all’ISDS da parte degli investitori. Un aumento del numero delle controversie sulle leggi e sulle politiche europee e statunitensi concepite per proteggere l'ambiente o per contrastare il cambiamento climatico, avrebbe l’effetto di frenare la disponibilità dei governi ad applicare le disposizioni a tutela dell’ambiente.
Poiché le imprese nazionali non hanno accesso alle procedure dell'ISDS, che sono al di fuori delle procedure giuridiche consolidate, l'inclusione dell’ISDS nel TTIP costituirebbe un sostanziale vantaggio per gli investitori europei sulle imprese statunitensi negli Stati Uniti, e viceversa.
Le disposizioni relative all'arbitrato tra investitori e Stato sono particolarmente ingiustificate nell'ambito del TTIP, dati i sistemi giudiziari solidi e indipendenti di cui sono dotati sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea.
5. La trasparenza e la partecipazione pubblica nei negoziati per il TTIP sono essenziali per la legittimità di qualsiasi accordo. Negoziazioni condotte in segreto accrescono i timori che il pubblico ha sul rischio che importanti standard e strumenti di tutela vengano rimossi od elusi. Data la complessità degli accordi commerciali e la loro durata nel tempo, non è possibile verificare quanto sostenuto dai negoziatori USA e UE che le tutele per consumatori, salute, sicurezza, lavoro ed ambiente saranno preservate, se non attraverso una procedura trasparente che comprenda anche revisioni pubbliche periodiche dei testi negoziali e il pieno coinvolgimento degli organi legislativi. La trasparenza oltre a migliorare il dialogo, contribuirà anche alla definizione di un accordo migliore.
6. L'Unione Europea e gli Stati Uniti dovrebbero riconoscere che il TTIP influenzerà il commercio con i paesi in via di sviluppo ed assicurare che il Trattato non indebolisca lo sviluppo sostenibile, includendo nel TTIP l'impegno relativo agli Obiettivi di Sviluppo per il Millennio e il conseguimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile.
6 Il principio precauzionale è incluso in numerosi strumenti internazionali connessi alla protezione ambientale, ad es. la Convenzione sulla Diversità Biologica (Convention on
Biological Diversity), l'Articolo 15 della Dichiarazione di Rio del 1992 e sancito nell'Articolo 191 del trattato di Lisbona. Per contrasto l'approccio normativo degli Stati Uniti richiede che tutte le norme proposte siano basate su “solide basi scientifiche, analisi costi-benefici, valutazione del rischio o altre prove oggettive”.
7 Gli investimenti tra Stati Uniti ed Unione Europea nelle rispettive economie altrui hanno raggiunto i 3700 miliardi di dollari nel 2011.
Conclusioni
Il TTIP deve essere un accordo con standard elevati per il raggiungimento e il rafforzamento anziché l’indebolimento, della sostenibilità ambientale nell’Unione Europea e negli Stati Uniti. Per affrontare le sfide significative che si pongono nell’ambito degli scambi commerciali e dell’ambiente, è opportuno che il TTIP definisca principi rigorosi e impegni stringenti che portino ad un miglioramento nella sostenibilità ambientale e nella conservazione della biodiversità in tutti i Paesi connessi nel mercato globale agli Stati Uniti e all’Europa.
Il WWF è particolarmente preoccupato che alcune clausole del TTIP, incluse quelle riguardanti la coerenza della regolazione e il meccanismo di risoluzione delle controversie, possano minare le regolamentazioni esistenti mettendo a rischio lo sviluppo dei nuovi standard richiesti per essere all’altezza delle sfide ambientali, ledendo i possibili progressi che si potrebbero compiere sulle due sponde dell’Atlantico nei campi della sostenibilità, del cambiamento climatico e della tutela ambientale. Il WWF si opporrà ad ogni accordo relativo al TTIP che indebolisca o metta a rischio gli standard di protezione dell’ambiente, delle istanze sociali e dei consumatori, stabiliti dai rispettivi ordinamenti giudiziari, nonché il diritto dei governi di dettare norme in difesa del pubblico interesse. Le garanzie dei negoziatori del TTIP che questi aspetti saranno tenuti nella giusta considerazione saranno di difficile, se non impossibile, verifica in assenza di trasparenza nei contenuti delle negoziazioni e di un dibattito pubblico.”