Introduzione al dibattito sul discorso di papa Francesco ai movimenti per la giustizia

(Scaletta di Antonino Drago – Riunione di Pax Christi - Pisa 9 febbraio 2015)
Antonino Drago

Sintesi schematica del discorso (Roma 28 ottobre 2014)

[Lo stile] Cordialità, immediatezza, andare dritto al problema, parole semplici ed umili. 

gravi problemi sociali che affliggono il mondo di oggi, voi che vivete sulla vostra pelle la disuguaglianza e l’esclusione.

[I soggetti] Movimenti Popolari… [L’incontro] è un grande segno. I poveri non solo subiscono l’ingiustizia ma lottano anche contro di essa! Non si accontentano… dell’aiuto di Ong, piani assistenziali o soluzioni che non arrivano mai… [perché] la nostra civiltà sembra aver dimenticato, o quantomeno ha molta voglia di dimenticare i poveri… che però ora non aspettano più e vogliono essere protagonisti [Attraverso la] Solidarietà [che] è pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni…. È anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro. E’ un modo di fare la storia ed è questo che fanno i movimenti popolari.

[Il perché dell’iniziativa] [Ma] Questo nostro incontro non risponde a un’ideologia… vuole che si ascolti la vostra voce… è un mio progetto… Che bello… quando vediamo in movimento popoli e soprattutto i loro membri più poveri e i giovani. Allora sì, si sente il vento di promessa che ravviva la speranza di un mondo migliore. Che questo vento si trasformi in uragano di speranza. Questo è il mio desiderio…. Non si comprende che l’amore per i poveri è al centro del Vangelo… Terra, casa e lavoro, quello per cui voi lottate, sono diritti sacri. Esigere ciò non è affatto strano, è la dottrina sociale della Chiesa.

Terra. L’accaparramento di terre, la deforestazione, l’appropriazione dell’acqua, i pesticidi inadeguati, sono alcuni dei mali… L’altra dimensione del processo già globale è la fame [causata dal] la speculazione finanziaria… La fame è criminale, l’alimentazione è un diritto inalienabile. …il compendio della Dottrina sociale della Chiesa, “la riforma agraria diventa pertanto, oltre che una necessità politica, un obbligo morale” (CDSC, 300). Per favore, continuate a lottare…

Casa. … una casa per ogni famiglia. Oggi viviamo in immense città che si mostrano moderne, orgogliose e addirittura vanitose. Città che offrono innumerevoli piaceri e benessere per una minoranza felice ma si nega una casa a migliaia di nostri vicini e fratelli, persino bambini e li si chiama, elegantemente, “persone senza fissa dimora”. È curioso come nel mondo delle ingiustizie abbondino gli eufemismi… ma in generale dietro un eufemismo c’è un delitto… Perciò né sradicamento né emarginazione: bisogna seguire la linea dell’integrazione urbana! [attraverso] tutte le cose che creano vincoli e uniscono, accesso alla salute… all’educazione e alla sicurezza della proprietà.

Lavoro. Non esiste peggiore povertà materiale [del] La disoccupazione … risultato di una previa opzione sociale, di un sistema economico che mette i benefici al di sopra dell’uomo…, al di sopra dell’umanità… effetto di una cultura dello scarto che considera l’essere umano di per sé come un bene di consumo, che si può usare e poi buttare… fenomeno [che si aggiunge a quelli] dello sfruttamento e dell’oppressione…. al centro di un sistema economico c’è il dio denaro e non l’uomo… [Oggi sono scartati] bambini… anziani… giovani…, milioni di giovani,… un’intera generazione, annullare un’intera generazione per mantenere l’equilibrio… al centro c’è il dio denaro e non la persona umana. [Ma] molti di voi avete inventato il vostro lavoro... questo, oltre che lavoro, è poesia!... Oggi voglio unire la mia voce alla loro e accompagnarli nella lotta.

Pace ed Ecologia. … non ci può essere terra, non ci può essere casa, non ci può essere lavoro se non abbiamo pace e se distruggiamo il pianeta. Sono temi così importanti che… non possono restare solo nelle mani dei dirigenti politici. Tutti… dobbiamo alzare la voce in difesa di…: la pace e la natura. La sorella madre terra, come la chiamava san Francesco d’Assisi.… ho detto, e lo ripeto, che stiamo vivendo la terza guerra mondiale, ma a pezzi. Ci sono sistemi economici che per sopravvivere devono fare la guerra…  Mai più la guerra! Un sistema economico incentrato sul dio denaro ha anche bisogno di saccheggiare la natura…. Il creato è un dono, è un regalo, un dono meraviglioso che Dio ci ha dato perché ce ne prendiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con rispetto e gratitudine.

[L’urgenza] in questo sistema… si rende un culto idolatrico al denaro. Perché si è globalizzata l’indifferenza! Si è globalizzata l’indifferenza: cosa importa a me di quello che succede agli altri finché difendo ciò che è mio? Perché il mondo si è dimenticato di Dio, che è Padre; è diventato orfano perché ha accantonato Dio.

[Il metodo] Alcuni di voi hanno detto: questo sistema non si sopporta più. Dobbiamo cambiarlo, dobbiamo rimettere la dignità umana al centro e su quel pilastro vanno costruite le strutture sociali alternative di cui abbiamo bisogno. Va fatto con coraggio, ma anche con intelligenza. Con tenacia, ma senza fanatismo. Con passione, ma senza violenza. E tutti insieme, affrontando i conflitti senza rimanervi intrappolati, cercando sempre di risolvere le tensioni per raggiungere un livello superiore di unità, di pace e di giustizia. Noi cristiani abbiamo qualcosa di molto bello, una linea di azione, un programma, potremmo dire, rivoluzionario. Vi raccomando vivamente di leggerlo, di leggere le beatitudini che sono contenute nel capitolo 5 di san Matteo e 6 di san Luca (cfr. Matteo, 5, 3 e Luca, 6, 20), e di leggere il passo di Matteo 25.

[Il progetto] Oggi state praticando qui la cultura dell’incontro… state anche cercando la sintesi tra il locale e il globale. [E’] importante la proposta… che questi movimenti… che crescono dal basso,… confluiscano, siano più coordinati, s’incontrino,... Attenzione, non è mai un bene racchiudere il movimento in strutture rigide, [e] lo è ancor meno cercare di assorbirlo, di dirigerlo o di dominarlo…. dobbiamo cercare di camminare insieme…. I movimenti popolari esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie,… nessuna famiglia senza casa, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro…. continuate con la vostra lotta, fate bene a tutti noi. È come una benedizione di umanità.

 

Introduzione alla discussione

--- Prima del Concilio: tradizione di chiusura della Chiesa alla vita politica (in Italia il non expedit!) e anche alla vita sociale (fare tutto tra cattolici, anche la politica dentro il partito cattolico). Cento e più anni di dottrina sociale cattolica sono stati insufficienti per capire la modernità. Perciò la necessità di un Concilio a carattere “pastorale” (secondo l’invito di papa Giovanni).  

--- La Pacem in Terris (1963) è la prima enciclica che si rivolge non più da capo dello Stato Vaticano o ai propri fedeli (intesi quasi come sudditi) o agli Stati, ma a tutti gli uomini (anche alla novità sociale moderna: il gruppo sociale degli atei), per affrontare assieme il primo problema politico mondiale.

--- Ma ecco i grande problema di questa evoluzione: come passare dalla fede alla politica (per di più diventata, dal dopoguerra, essenzialmente mondiale)?

--- Il CV2 ha preparato ad un nuovo collegamento tra fede e politica: ha riconosciuto una serie di dati obiettivi e ha dato indicazioni pastorali a carattere per lo più antropologico; ma non ha dato analisi né teologiche (esiste un peccato delle istituzioni o strutturale?), né delle strutture sociali; né ha prospettato soluzioni.

--- In precedenza Gandhi e i maestri nonviolenti, basandosi sulla non-violenza promossa a metodo politico generale, avevano dimostrato in quasi ogni religione che è possibile un passaggio con continuità tra fede e politica (quindi l’ etica personale è la stessa di quella pubblica).

--- Dopo il CV2 in Sud America è nata (1968) la Teologia della liberazione. Dalla fede passa a quella (analisi e prassi) politica che i più ritengono la più aggiornata e la più adatta ai poveri (socialismo, marxismo); ma che è machiavellica: separa la politica dalla etica privata (e dalla religiosità); quindi risolve il conflitto politico anche con quindi la violenza (rivoluzione, guerriglia).

--- Ma nel 1989 le rivoluzioni nonviolente dei Paesi dell’Est hanno posto fine ai paesi guida del socialismo. Inoltre la guerriglia è risultata poco efficace: statisticamente nel secolo XX in Sud America le rivoluzioni violente sono state efficaci al 24%, quelle nonviolente all’82%.

--- Papa Francesco­ ha ripreso il rinnovamento antropologico della Chiesa iniziato dal CV2 completandolo (con la sua testimonianza esemplare) al vertice della struttura ecclesiale. Sta proponendo (anche con la Evangelii gaudium) un nuovo tentativo di passaggio dalla fede alla politica: pone al centro della attenzione pastorale il conflitto tra gruppi sociali (vedi le sue azioni anche contro le guerre), contesta non solo il capitalismo ma tutte le strutture che vanno contro l’uomo, esclude la violenza.

--- Con l’incontro mondiale si è posto a guida spirituale dei movimenti popolari per la giustizia. La sua base è il riconoscimento dei bisogni fondamentali di ogni uomo: cibo, casa, lavoro (riduzione della vita alla semplicità secondo il modello di sviluppo gandhiano? Lanza del Vasto: pane, vestito, tetto, utensili). si rivolge (non alla “classe”, ma) al “popolo”,

--- Bozza di analisi. Il papa non va oltre le singole frasi di condanna (pur radicale) dei mali nel mondo (ad es. “La guerra è una pazzia!”). Il suo atteggiamento è ancora solo antropologico, senza una analisi sociologica e politica delle strutture sociali. In realtà non dà l’indicazione che sarebbe propria della sua istituzione religiosa: che sono i peccati strutturali? (Il concetto è stato introdotto dalla Sollicitudo rei sociali (1987), ma poi è stato ignorato sistematicamente). Come ci si converte da essi? La problematica è stata affrontata, sulla base dei testi sacri, e risolta da Lanza del Vasto (I quattro flagelli, SEI, Torino 1996), già nel 1959, dieci anni prima del CV2. La Teologia della liberazione vedeva il peccato strutturale solo nel capitalismo. Ma il papa (che pure è amico di Perez Esquivel, già responsabile del gruppo argentino dell’Arca di LdV) indica con precisione le beatitudini (che psosono essere intese come Carta della nonviolenza occidentale, LdV), ma non sembra avere fonti teologiche.  Per di più gli manca un movimento ecclesiale che gli risponda e lo segua.

--- Comunque, tutto quello che ha già fatto (scegliere il nome di S. Francesco,scegliere al semplificazione, scegliere i poveri, interreligiosità decisa, impegno sociale e politico, scelta dei movimenti politici, non degli Stati, né dei partiti) ha già compiuto una prima basilare riforma strutturale nella Chiesa: ha stabilito il diritto di cittadinanza a pieno titolo per tutti gli alternativi (sia pure ancora mal definiti) alla curia, così come iniziò a fare S. Francesco (almeno per il suo ordine).

 

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