Turchia alla guerra in Kurdistan con le armi Finmeccanica

Antonio Mazzeo

Le forze armate turche hanno schierato due elicotteri d’attacco e riconoscimento T129 nella base aerea di Siirt, nella regione sudorientale del paese, per concorrere alle operazioni di guerra contro la resistenza kurda che dal 1984 ad oggi hanno causato la morte di più di 40.000 persone, in buona parte donne, bambini e uomini non combattenti. Secondo quanto riferito dal portavoce delle forze armate turche, i due elicotteri sono destinati ad intervenire anche nelle province confinanti di Sirnak, Hakkari e Van. La sanguinosa offensiva militare turca in atto in Kurdistan è confermata dall’Ufficio stampa delle Forze di difesa del popolo kurdo (HPG). L’HPG ha fornito una lista degli interventi dell’aviazione turca nelle zone controllate dalla guerriglia. In particolare, dal 1° maggio si susseguono i voli di ricognizione sull’area di Xakurke, Suke, Haftanin, Gare e Metina. “I soldati turchi hanno anche lanciato dei colpi di mortaio a Martyr Rahime, nel distretto di Yüksekova di Hakkari”, denunciano le Forze di difesa del popolo kurdo. “Sempre il 1° maggio i soldati della postazione militare di Bilican hanno effettuato imboscate nella zona tra Deve Masiya e Tepe Munzur, al confine con la regione di Zap, e un bombardamento è stato effettuato dagli stessi soldati turchi verso le aree di Kepe Miriska e Talisa. Intense attività militari sono in corso a Cukurca, nel distretto di Hakkari e nei pressi di Şırnak”.

Parlano anche italiano i nuovi sistemi di guerra impiegati in Kurdistan. Gli elicotteri d’attacco T129 sono stati prodotti in Turchia dalle Tusas Turkish Aerospace Industries (TAI) su licenza della società italo-britannica AgustaWestland, interamente controllata dal gruppo Finmeccanica. Il T129 Atak Advanded Attack and Tactical Reconnaissance Helicopter è un bimotore realizzato a partire del modello AW129, l’elicottero Agusta acquistato dalle forze armate di numerosi paesi Nato ed extra-Nato. Aerotrasportabile con i velivoli cargo C-130 “Hercules”, il T129 italo-turco ha un’autonomia di volo di tre ore e una velocità di punta di 269 km/h e dispone di sistemi e sensori di nuova generazione per la guerra elettronica e il controllo di fuoco che consentono al velivolo di eseguire missioni diverse: sorveglianza e ricognizione armata, attacco al suolo di precisione, scorta, soppressione delle difese aeree nemiche.

 

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