Lo stesso dolore

Peppe Sini (responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”)

Provo lo stesso dolore per i ricchi turisti europei assassinati in Tunisia dai folli disperati terroristi seguaci dell’Isis e per i poveri fuggiaschi africani assassinati nel Mediterraneo dai lucidi e pomposi terroristi che siedono nei governi europei.

Provo lo stesso dolore per le vittime dei tagliagole e dei bombardieri.

Provo lo stesso dolore per ogni essere umano che viene ucciso.

Vi è una sola umanità, ogni morte colpisce anche me, ogni morte ci colpisce tutti.

*

E provo la stessa indignazione per gli eccidi commessi dalle organizzazioni mafiose e terroristiche come per gli eccidi commessi dagli Stati.

Provo la stessa indignazione per tutti i massacri, quali che siano i pretesti che i massacratori adducono.

Provo la stessa indignazione per ogni uccisione.

Vi è una sola umanità, ogni morte colpisce anche me, ogni morte ci colpisce tutti.

*

Solo la nonviolenza può salvare l’umanità.

Solo con il bene si può sconfiggere il male.

Solo salvando le vite si interrompe la catena dei lutti e delle violenze.

Come ci si può illudere di fermare i massacri se si pretende di continuare i massacri?

Chi fabbrica e vende armi, come può pensare che quelle armi non verranno usate per uccidere delle persone?

Chi crea, addestra, finanzia  organizzazioni armate, come può pensare che quelle organizzazioni armate non eseguiranno il compito per cui sono state create, il compito di uccidere le persone?

Chi nega soccorso ed ospitalità a chi è in pericolo di morte, cosa vede quando si guarda in uno specchio?

*

Sono un cittadino italiano, è delle mie responsabilità che parlo.

Lo Stato italiano spende 72 milioni di euro al giorno per le spese militari: è l’agire di un mostro.

Lo Stato italiano impedisce a innumerevoli innocenti in fuga dall’orrore di giungere in Italia in modo legale e sicuro per salvare le proprie vite. È l’agire di un mostro.

Lo Stato italiano mantiene in vigore scellerate e infami, criminali e criminogene misure razziste e schiaviste che favoreggiano i poteri criminali e denegano i più fondamentali diritti umani; vi sono in Italia campi di concentramento; l’Italia coopera con regimi stragisti violatori dei diritti umani e più volte ha consegnato nelle mani degli aguzzini le vittime ad essi sfuggite. È l’agire di un mostro.

Lo Stato italiano nega il diritto di voto anche solo nelle elezioni amministrative a oltre cinque milioni di stranieri regolarmente residenti in Italia, attuando una politica di apartheid che nega la democrazia nel suo stesso fondamento: “una persona, un voto”. È l’agire di un mostro.

Sono un cittadino italiano, è delle mie responsabilità che parlo.

Ho il dovere di battermi – con la forza della verità, con la scelta della nonviolenza – affinché questi orrori finiscano. Affinché lo Stato italiano torni al rispetto della sua stessa Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza al fascismo. Affinché a cominciare dal Paese in cui vivo, dal nostro ordinamento giuridico, si operi in difesa dell’umanità intera, di ogni essere umano, per salvare tutte le vite.

Sono un essere umano, è delle mie responsabilità che parlo.

*

Per fermare le stragi occorre il disarmo e la smilitarizzazione.

Per fermare le stragi occorre la pace e la giustizia.

Per fermare le stragi occorre responsabilità e misericordia.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza può salvare l’umanità.

 

Peppe Sini

responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”

 

 

Viterbo, 27 giugno 2015

 

Mittente:

“Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, te, 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com, centropaceviterbo@outlook.it, crpviterbo@yahoo.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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