Benvenuti a Lampedusa

Antonio Mazzeo

Una ex caserma dell’esercito edificata in spregio alle norme urbanistiche funge da centro d’identificazione e smistamento dei rifugiati di mezzo mondo, sopravvissuti ai bombardamenti e ai naufragi. Un mostro di cemento che ricorda carceri speciali. Guardie armate dentro e fuori e i carabinieri che fotografano o filmano tutto ciò che intorno si muove. Fuori i bambini con la maglia di Messi e di Ronaldo che inseguono un pallone all’ombra di rari e spogli eucalipti o le bambine a farsi le treccine sedute su un gradone all’ingresso della mensa-container. Accanto, i bidoni di spazzatura. E ancora, nell’“isola con tanto vento ma con pochissima aria” hotspot, hub, detenzione, deportazione, radar militari, ponti radio, antenne satellitari, centri di spionaggio… Ma Lampedusa non è solo questo. È Zona Protezione Speciale, Sito Importanza Comunitaria, Riserva Naturale Orientata, e i mille occhi che ogni giorno incontri. Benvenuti a Lampedusa.

“Un’isola con tanto vento ma con pochissima aria”. Sono parole del poeta e scrittore maltese Antoine Cassar, ospite del LampedusaInFestival organizzato anche quest’estate dall’Associazione culturale “Askavusa”. Faticoso respirare libertà a Lampedusa. Ancora più faticoso tentare di vivere da turista le straordinarie bellezze naturali e paesaggistiche dell’isola. L’oppressione di un territorio dove vige 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno lo stato d’emergenza; i cartelli, ovunque, con la scritta Zona militare Divieto di Accesso Sorveglianza armata; i furgoni e gli autoblindo dell’esercito, dell’aeronautica, della marina, della guardia costiera e di finanza, della polizia e dei carabinieri; le divise del Sovrano militare ordine di Malta e quelle paramilitari della Croce rossa e dei volontari dell’affaire della falsa accoglienza. Il porto zeppo d’imbarcazioni da guerra, l’aeroporto dove atterrano aerei ed elicotteri delle forze armate italiane e dell’agenzia europea di controllo armato delle frontiere Frontex. Agibilità negate, spazi off limits, i sempre più asfissianti fermi delle forze dell’ordine per identificarti e schedarti. Passo dopo passo. Strada dopo strada. Piazza dopo piazza. Spiaggia dopo spiaggia. L’articolo continua in:

http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2015/10/benvenuti-lampedusa.html

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15