No Coca-Cola
“In Colombia l'attuale governo, l'esercito, i gruppi paramilitari e le multinazionali come la Coca-Cola – ha recentemente dichiarato Alessandro Pullara della Reboc (Rete di boicottaggio della Coca Cola) – non sono che diversi fili di un intreccio perverso ormai chiaro a tutti”.
Secondo Amnesty International la “guerra sporca”, attuata dai paramilitari con la complicità dell'esercito, si è ulteriormente aggravata nel 2003, dopo l'insediamento di Uribe, con 4.000 civili uccisi, 2.700 persone sequestrate (di cui almeno 1.500 dalla guerriglia e dai paramilitari) e più di 500 persone scomparse.
Tra i morti anche gli otto sindacalisti delle ditte colombiane imbottigliatrici della Coca-Cola.
Dure le dichiarazioni della Reboc in merito alle connessioni tra il governo Uribe e alcune multinazionali e alle responsabilità di quest'ultime nella drammatica situazione colombiana: “L'intreccio tra il Governo Uribe, il paramilitarismo e gli interessi delle multinazionali è qualcosa di più di un sospetto… Chiediamo alla Coca-Cola di mettere fine alla repressione, di risarcire i familiari delle vittime e di sottoscrivere un Codice di Condotta che impegni anche fornitori e sub-fornitori ad assicurare condizioni giuste ai lavoratori. Altrimenti sia l'indignazione mondiale verso gli amici di Uribe sia il boicottaggio dei prodotti Coca-Cola andranno avanti”.
Per info:
http://www.nococacola.info