Morire di conformismo?
D'accordo, l'inglese e internet per dialogare col mondo. L'impresa e il mercato per muoversi, un po' di morale per non sbandare. Ma prima non viene l'autonomia del giudizio critico, la capacità di pensiero proprio sulle cose?
Prima non viene la coscienza?
Alla coscienza non è stato ancora riconosciuto pieno diritto di cittadinanza nella cultura italiana. Adeguarsi è più importante che convincersi. Adattarsi è meglio che crederci. Stare nella fila conviene più che staccarsene e restare in sordina espone meno che prendere la parola. In fondo, ciò che conta davvero non è un pensiero, ma che a pensarlo siano in tanti. La maggioranza. Gli altri. La “gente”. Lo sappiamo, la cultura italiana educa al conformismo.
Ricordarlo non aggiunge nulla di nuovo, certamente. Così scontato che non si vede più. Non disturba. Non fa specie. No. Proprio non ci siamo.
Per molte ragioni. Per troppe ragioni. Rimosse. Temute. Ipocritamente taciute.
In alcuni casi, ancora inesplorate.
Questo dossier prova appena ad aprire l'indagine.
Per stimolare un dibattito.
Lo spunto immediato è fornito dai materiali estratti da un partecipato convegno, promosso dalle edizioni la meridiana, sul medesimo tema e tenutosi a Molfetta il 12-13 marzo scorso.
Allegati
- Morire di conformismo? (354 Kb - Formato pdf)Il documento è in formato PDF, un formato universale: può essere letto da ogni computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader". Per salvare il documento cliccare sul link del titolo con il tasto destro del mouse e selezionare il comando "Salva oggetto con nome" (PC), oppure cliccare tenendo premuto Ctrl + tasto Mela e scegliere "Salva collegamento come" (Mac).