Razza di sport!!!
Di fronte al fenomeno della violenza nello sport, si può, come lo struzzo, mettere la testa sotto la sabbia oppure guardare in faccia la realtà adottando strumenti adeguati di analisi e di intervento.
In questo dossier, scegliamo la seconda ipotesi, ma con due raccomandazioni.
La prima è che occorre uscire dal generico e imparare a distinguere. Da un lato c'è la violenza che riguarda i praticanti, gli atleti e la concreta manifestazione dell'aggressività sui campi di gara. Dall'altro, forse più sfuggente, c'è la violenza degli spettatori, delle tifoserie e dei fan. Non sono la stessa cosa, non possono essere descritti con le stesse categorie. Non possiamo accontentarci di descrivere, dobbiamo sforzarci di spiegare.
La seconda raccomandazione è quella di non ridurre la complessa casistica della violenza sportiva alla violenza calcistica, o meglio alle sole dinamiche di aggressività e conflitto fra tifoserie. La sproporzione esistente, soprattutto in Italia, fra l'attenzione dedicata a questo aspetto e la violenza latente in mille altre esperienze sportive, si riflette anche nel nostro lavoro. Inevitabilmente useremo soprattutto il calcio e la subcultura delle curve come una sorta di studio del caso. Con la consapevolezza, però, che bisogna evitare di confondere l'allarme sociale che accompagna spesso la rappresentazione giornalistica dell'universo calcistico con l'insieme del fenomeno.
Diversi sono i punti di osservazione proposti in questo dossier. Si esamineranno gli effetti della cosiddetta mediatizzazione della violenza. Poi saranno illustrate le chiavi di lettura con cui la ricerca sociale italiana ha interpretato il fenomeno della violenza sportiva in senso lato. Ancora, saranno passate in rassegna le forme dell'aggressività sportiva (non solo la violenza fisica fra atleti e tifoserie contrapposte, ma anche la violenza simbolica delle evocazioni razzistiche delle curve, del maschilismo bellicista, del bullismo xenofobo). Infine, ci soffermeremo sulla possibilità di una strategia educativa fondata su un'idea pedagogicamente alternativa non solo di sport, ma di cultura del movimento.
Allegati
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