Evangelici contro la mafia
In relazione alle ultime polemiche sorte in seguito alla trasmissione Report dedicata alla mafia - trasmessa sabato 15 gennaio su RAITRE - i pastori e i diaconi delle chiese battiste, metodiste e valdesi della Sicilia hanno sentito la necessità di puntualizzare quanto segue: “Nel nostro quotidiano pastorale e diaconale sentiamo il peso del potere mafioso sui siciliani fiaccati dal pizzo, dalla paura, dall'assenza di lavoro e di sviluppo.
Questo il motivo per il quale desideriamo che si continui a parlare della mafia e del suo radicamento nei quartieri e nelle città, perché informare i siciliani e il Paese sulla criminalità organizzata, significa anche parlare delle tante persone che, in passato e oggi, hanno lottato e lottano contro il potere mafioso.
La Sicilia è - secondo noi - non solo la terra dove esiste ancora oggi la mafia, ma anche il luogo dove si lotta contro il dominio mafioso.
Tacere della mafia significherebbe non parlare di un problema esistente e lasciare nell'isolamento quanti operano contro di essa.
Continuare a parlare e a denunciare: questa è la vocazione che ci viene da Ezechiele 33, 2-7, che ci esorta ad essere sentinelle nella nostra società.
Preghiamo con le nostre comunità affinché il Signore aiuti tutti noi, cristiani e credenti di altre religioni, credenti e non credenti, a liberarci dalla piaga della mafia”.
La dichiarazione - diramata da un comunicato stampa il 20 gennaio - porta la firma dei pastori e diaconi Ariel Charbonnier, Zoraida Dalmas, Giuseppe Ficara, Jens Hansen, Salvatore Rapisarda, Elisabetta Ribet, Marcello Salvaggio, Alessandro Spanu, Francesco Sciotto, Alessandra Trotta.