Come farci una mappa delle basi militari
È dalla fine degli anni Ottanta che in Italia non si fanno più dossier e ricerche sulle basi militari in Italia. Dopo Lo stivale miliare (Dossier del Centro Documentazione Antimilitaristica di Milano, 1989), dopo il libro Bella Italia armate sponde di Eugenio Melandri, Stefano Semenzano (Irene Edizioni, Roma, 1989), dopo alcuni articoli di Avvenimenti, Falco Accame e Fondazione Pasti, si è assistito a una stasi della ricerca.
Eppure l’Italia si conferma sempre più un avamposto di guerra. Chi dovrebbe fare la mappa dei siti militari? Il Parlamento. Il sito Internet del Parlamento dovrebbe essere inondato di documentazioni da parte della Commissione Difesa. Poiché ciò non accade è bene rimboccarsi le maniche e sfruttare al massimo Internet. Come?
Occorre setacciare le pagine Internet con i motori di ricerca. Il segreto di una buona ricerca sta nella scelta oculata delle “parole chiave”.
Le tecniche di ricerca sono ben esposte nel libro di Gilles Fouchard Ricercare su Internet (Mondadori Informatica). Ad esempio sul motore Google si possono trovare inserite nella finestrella di ricerca una o più parole chiave, rendendo via via più precisa la nostra indagine.
Non conviene essere troppo generici indugiando con parole chiave come “NATO Taranto”. È meglio essere il più possibile precisi specificando ad esempio “NAMSA Taranto”: dal magico cilindro di Internet uscirà fuori un ampio dossier in inglese del governo americano su questa struttura della NATO che a Taranto quasi nessuno conosce (non è riportata neanche sull’elenco telefonico).
Tramite Internet potremo leggere finalmente il numero telefonico della NAMSA di Taranto: quello che – come avevamo detto – l’elenco telefonico non riporta! Si badi bene: non occorre andare alla ricerca di segreti militari.
I siti ufficiali americani forniscono sull’Italia più conoscenze di quante non ce ne offra il Ministero della Difesa.
Per conoscere le ubicazioni delle basi militari è utile poi fare ricorso agli elenchi telefonici on line (e alle pagine gialle on line) che su Internet ci consentono di fare ricerche mirate. Basta inserire parole chiave (es. “militare”) in modo da ottenere tutti i telefoni e le località militari provincia per provincia o regione per regione. Con i normali elenchi telefonici la ricerca è molto più scomoda e richiede un tempo enorme perché spesso le installazioni sono disperse in un pulviscolo di comuni che andrebbero setacciati uno a uno, pagina per pagina. Invece la ricerca effettuata in database telefonici consente di acchiappare tutto in un solo colpo.
Molto utili è fare una raccolta di ritagli di giornali locali perché lì trapela qualcosa su quanto accade nelle basi militari.
Un consiglio importante è quello di andare sui siti militari americani e di usare i loro motori di ricerca interni inserendo il nome della città italiana o della base militare di cui vogliamo fare il profilo: otteniamo a volte risultati straordinari.
Una ricerca del genere sul sito del Pentagono ha “tirato fuori” un’informazione su Taranto ignorata dal Parlamento Italiano: la presenza della rete di comando e spionaggio C4i.
Il movimento pacifista dovrebbe mettere in rete le proprie pratiche (dossier precisi, con fonti e date) e offrire così- a chi ne fa di ulteriori – una base di documentazione. Internet può essere uno strumento e un “luogo” di scrittura e ricerca collettiva. La pace è un gioco a scacchi con la guerra.
Nell’articolo Una terra militarizzata, Alessandro Marescotti fornisce un esempio concreto di mappa di una regione militarizzata, la Puglia.