C’è pace in città
Questa
è la vostra prima assemblea dopo l’11 settembre 2001 e si tiene in un momento
particolarmente “caldo” per le sorti della pace nel mondo.
La
situazione è certamente molto difficile e complicata e, come ha detto lo stesso
Papa tempo fa, con grandi nubi nere che si addensano all’orizzonte. Questo
motiva ancora di più la ragione della nostra riunione e del nostro impegno.
Questa assemblea nazionale ha il compito, un po’ ambizioso, di stimolare,
sollecitare e riunire gli amministratori locali, ma anche i consiglieri
comunali, provinciali e regionali, perché si rendano conto delle grandi
responsabilità che ormai ricadono sempre più sulle città e sulle istituzioni
locali anche a fronte del crescere dell’instabilità, del disordine e
dell’insicurezza a livello internazionale.
In
genere si pensa che la pace sia un affare tra Stati, da far gestire alle
cancellerie diplomatiche e ai ministri degli esteri (magari ad interim)…
Chi
pensa ancora in questo modo, evidentemente ha un’idea anacronistica della
pace. Oggi, invece, coloro che fanno i conti col significato profondo e con i
drammi che stanno dietro all’assenza di pace che tutti noi tocchiamo con mano,
sanno che la costruzione della pace è una responsabilità di tutti, uomini e
donne, giovani e anziani, e quindi anche di tutte le istituzioni, comprese
Il
Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace è un’Associazione che
riunisce i Comuni, le Province e le Regioni impegnate in Italia a promuovere la
pace, i diritti umani, la solidarietà e la cooperazione internazionale. Fondato
il 12 ottobre 1986 (in occasione della 3° Conferenza Internazionale degli Enti
Locali Denuclearizzati), ha sede presso l’Ufficio per la Pace della Provincia
di Perugia. Il Coordinamento è gestito da una Presidenza nazionale, eletta
dall’Assemblea, della quale fanno parte 30 Comuni, Province e Regioni. Attuale
presidente del Coordinamento (che conta più di 300 membri) è Giulio Cozzari,
Presidente della Provincia di Perugia. Gli scopi del Coordinamento? Promuovere
l’impegno costante degli Enti Locali e delle Regioni a favore della pace,
della solidarietà e della cooperazione internazionale, valorizzandone le
iniziative; promuovere il coordinamento nazionale e lo sviluppo di iniziative
comuni, lo scambio di informazioni ed esperienze tra gli Enti Locali e le
Regioni impegnati sui diversi problemi della pace; approfondire la ricerca e la
riflessione politica e giuridica sui compiti degli Enti Locali per la Pace;
realizzare un archivio nazionale dell’attività degli Enti Locali per la Pace;
assicurare il collegamento con il Segretariato internazionale degli Enti Locali
Denuclearizzati e con le principali associazioni europee e internazionali degli
Enti Locali e favorire la partecipazione degli Enti Locali italiani alle
Conferenze internazionali; favorire la collaborazione tra gli Enti Locali, le
Regioni e le associazioni della società civile che operano per la promozione
della pace, dello sviluppo e dei diritti umani; promuovere tra la gente - e in
particolare tra i giovani - lo sviluppo della cultura e di comportamenti di pace
e solidarietà. Info:
Via della Viola 1 06122 Perugia - tel. 075-5722479 - fax 075-5721234 - e-mail:
info@entilocalipace.it, www.entilocalipace.it
Insomma,
una diversa declinazione dello spirito di “Noi popoli delle Nazioni Unite”
che sta a rivendicare un ruolo attivo di ciascun soggetto sociale.
Quell’idea,
che si è concretizzata finora in quattro assemblee dei popoli dell’Onu
realizzate negli anni scorsi a Perugia, è stata sicuramente un’idea
anticipatrice di quella che è oggi una necessità e una realtà. Insomma, chi
decide oggi di non fare i conti con le proprie responsabilità prima o poi verrà
travolto dai problemi che oggi ignora.
Sperando
che i venti di guerra che oggi soffiano sull’Iraq siano calati tra qualche
settimana, quando celebrerete la vostra assemblea, da essa verrà comunque una
parola forte sui rischi di una “guerra preventiva”?
Il
Coordinamento degli Enti Locali per la Pace ha già definito una bozza di ordine
del giorno che impegna tutte le città e le altre istituzioni locali per un
pronunciamento immediato contro la guerra in Iraq. La nostra presa di posizione
è pertanto già chiara e netta da subito. Ci auguriamo che l’azione di
sensibilizzazione che ci vede impegnati riesca a trovare una sponda in tutti gli
Enti Locali italiani. Per questo sarà anche molto importante il ruolo che
svolgerà la società civile e ciascun cittadino che ha il diritto di rivolgersi
alla propria amministrazione chiedendo un pronunciamento chiaro e netto e,
questo sì, preventivo contro la guerra.
La
vostra assemblea si tiene a dieci anni e in ricordo di Padre Ernesto Balducci,
un precursore dell’impegno dei cittadini, e dei cittadini organizzati, per la
pace.
Credo
che Ernesto Balducci sia stato uno dei pochissimi a riconoscere, fin dalla metà
degli anni ‘80, il grande ruolo che le città avrebbero avuto per la
promozione della pace e dei diritti umani. Lo ha fatto non con un’intuizione
utopistica ma a partire da un insegnamento che ha vissuto in prima persona,
quello di Giorgio La Pira a Firenze. A partire dalle riflessioni e dalle azioni
di La Pira negli anni ‘50, P. Balducci ha sviluppato la riflessione su quello
che oggi è al centro dei lavori della nostra assemblea di Napoli, ovvero una
riflessione su come concretamente le città possano e debbano promuovere i
diritti umani all’interno delle “mura”, cioè della propria collettività,
e come le stesse città possano e debbano promuovere la costruzione della pace
al di fuori delle mura, nel resto del mondo.