Potere dal basso
Montesquieu introdusse il concetto di “tripartizione dei poteri”, separando il potere legislativo da quello esecutivo e questi ultimi due da quello giudiziario.
Oggi occorre arrivare alla “quadripartizione dei poteri”. Il potere da aggiungere è quello del controllo dal basso da parte della società civile.
Con la telematica possiamo svolgere un inedito e più puntuale controllo.
Mi è capitato recentemente di proporre a un assessore regionale un forum telematico con cui i cittadini di Taranto potessero interloquire con il Comitato Tecnico Regionale che si occupa della Valutazione di Impatto Ambientale relativa al rigassificatore. In pubblico l’assessore mi ha ascoltato silenzioso senza rispondermi. Alla fine dell’incontro gli sono andato vicino e ho chiesto: “Allora si può fare questo forum telematico?”. Risposta: “Mi sembra una cosa molto difficile”. Alla mia obiezione che i membri del Comitato Tecnico Regionale erano laureati e dovevano per forza di cose saper usare il computer per professione (“Altrimenti che esperti sono?”) ecco un sospiro profondo e poi la risposta: “Mah... sarebbe la prima volta in Italia, forse la prima al mondo. E poi... se lo facciamo per voi lo dovremmo fare per tutti quelli che hanno un problema ambientale nella regione...”.
Non attendevo risposta migliore: “Benissimo, non è una bella cosa?”. Poiché non demordevo, l’assessore ha emesso un ultimo sospiro e ha concluso: “Ti ho ascoltato”. Fine delle trasmissioni. È stato eletto nelle liste di Rifondazione Comunista. Credo anche di averlo votato. Spieghiamo subito che cosa è questo “forum telematico”. È una sorta di bacheca su internet in cui il Comitato Tecnico Regionale inserirebbe le proprie relazioni. I cittadini fanno le loro osservazioni. Il procedimento va avanti come in un dibattito. Così gli “esperti” non lavorano in una stanza chiusa e priva di controllo, senza finestre e senza trasparenza. Il forum è un mezzo della società civile che pone sul tappeto le proprie domande. E che vuole delle risposte da chi sa o crede di sapere. Questa è la Valutazione di Impatto Ambientale interpretata come processo partecipato.
Nel libro I dilemmi della speranza (un dialogo fra Salvatore Natoli e Nichi Vendola, pubblicato dalla casa editrice “la meridiana”) Nichi Vendola pone con la sua consueta lucidità i problemi della separatezza della tecnica e degli specialismi che esautorano il principio partecipativo. Ho pensato proprio alla tesi di Vendola sul “ceto” degli esperti quando ho proposto il forum. Ma l’assessore sospirante non ha raccolto. Visto che il forum non partiva ecco una nuova richiesta: inviare da Bari a Taranto tutti i verbali del Comitato Tecnico Regionale per e-mail. La richiesta si basava su quanto avevo scritto per “Mosaico di Pace” a proposito del Codice della Pubblica Amministrazione Digitale. Ricordate? È quello che sancisce il diritto dei cittadini di ricevere per e-mail le comunicazioni della Pubblica Amministrazione (PA).
La risposta per e-mail dell’assessorato si fa attendere per ben trentadue giorni. Ed è negativa “stante l’adeguamento tutt’ora in corso di questa Amministrazione alle norme e alle disposizioni di cui al D.lgs. n. 82 del 7 marzo 2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale) e dunque l’impossibilità di dar seguito alla sua richiesta mediante l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.
Praticamente mentre il mondo passa dagli atomi ai bit vi è una Regione che marcia nella direzione opposta. Eppure ha un sito internet e vanta persino un settore per l’e-democracy. Sono andato allora sul sito www.cnipa.gov.it e ho trovato che è stato “pubblicato nella GU del 29 aprile 2006, n. 99 SO n. 105 il Decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159 che integra il Codice dell’Amministrazione Digitale, in vigore dal 1° gennaio 2006. Le integrazioni proposte rafforzano ulteriormente il diritto dei cittadini a scambiare comunicazioni mediante posta elettronica con le PA, non più solo con quelle centrali ma anche con quelle locali e – in caso di mancata risposta – riconosce loro il diritto di rivolgersi al giudice amministrativo per obbligare i pubblici uffici a rispettare tale obbligo”. Quindi ho risposto per e-mail all’assessore rinnovando l’invito ad attenersi alle norme in vigore. La quadripartizione del potere è proprio indigesta.