PONTI E NON MURI
La prigione di Betlemme
Sono passati quattro anni da quando Assad mi abbracciò piangendo e disse: “Racconta la nostra sofferenza in Italia”. La situazione ora sta precipitando.
don Mario Cornoli
Era il dicembre 2002 e mi trovavo a Betlemme a casa di Assad, un cristiano, un energumeno, grandi baffi, un tipico arabo.Parlando delle sofferenze dei cristiani, questo gigante si mette a piangere e con le lacrime agli occhi, abbracciandomi con la forza della disperazione, mi implora: “Non ti dimenticare di noi e racconta la nostra sofferenza ai tuoi amici in Italia”.
Sono passati quattro anni da questo incontro e la sofferenza dei nostri fratelli si è moltiplicata... Si può ancora fare qualcosa?
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Note
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