La scuola va in piazza
Dall’inizio della scuola più di 450 cortei di studenti medi si sono snodati nelle città di tutta la penisola. Le scuole si sono mobilitate per i provvedimenti del decreto 137, convertito in legge il 29 ottobre scorso dal governo, senza tener conto e aver mai consultato le parti interessate, tra cui gli studenti. È anche principalmente contro il metodo adottato dal ministro Mariastella Gelmini che le proteste sono iniziate. Al ritorno dall’estate studenti, insegnanti, personale non docente e genitori si sono ritrovati sui banchi, come spesso accade in materia di scuola, un pacchetto regalo di nuove norme portate in parlamento mentre erano in vacanza. Il tutto, per l’ennesima volta senza esser stati consultati, su questioni vitali per coloro che la scuola la vivono ogni giorno. Neanche le rappresentanze, i sindacati o le associazioni sono state interpellate e il dibattito parlamentare stesso sul decreto è stato infine quasi nullo.
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