CHIAVE D'ACCESSO

Segreti militari

Bradley Manning: comincia il processo al militare che disobbedì alla guerra.
Alessandro Marescotti (a.marescotti@peacelink.it)

È slittato da marzo a giugno di quest’anno il processo a Bradley Manning. Lo ha deciso il giudice militare per avere il tempo aggiuntivo di esaminare il materiale top secret. Bradley Manning è un militare statunitense specializzato in informatica. È accusato di aver scaricato decine di migliaia di documenti riservati, mentre svolgeva il suo incarico, e di averli passati a Wikileaks. Tra questi documenti c’è “Collateral Murder”, un video dove si vede come le forze armate americane abbiamo ucciso civili inermi in Iraq. Il video si trova facilmente su www.youtube.com scrivendo nella finestra di ricerca “Collateral Murder” e anche “Bradley Manning”. Se ne trova uno con commento in italiano cercando “Video shock, elicottero USA spara e uccide per sbaglio un giornalista”. Manning ha ammesso di avere rilasciato a Wikileaks parte della documentazione raccolta nel corso del suo lavoro di analista per l’esercito degli Stati Uniti, e ha giustificato le proprie azioni affermando che la divulgazione di documentazione sui crimini commessi dal suo governo doveva avere come effetto quello di aprire un dibattito sulla politica estera USA e in particolare sulle invasioni fatte a danno di Afghanistan e Iraq. La vicenda, purtroppo, non è molto seguita in Italia, neanche dai pacifisti. Ma a favore di Bradley Manning vi è una petizione internazionale per proporlo come Premio Nobel per la Pace. La petizione è presentata in questa pagina web: www.pressenza.com/it/2013/04/30-000-firme-per-bradley-manning-premio-nobel/
Cliccando su un link può essere firmata da tutti. A oggi la petizione ha raggiunto quasi 47 mila adesioni.
Se Manning sarà ritenuto colpevole solo della metà dei capi d’accusa di cui è accusato riuscirà a evitare la pena capitale, ma passerà tutta la vita dietro alle sbarre per violazione dell’Espionage Act.
Ha 25 anni e ha affrontato un carcere spietato, in completo isolamento, denudato e sottoposto a trattamenti degradanti.
Dall’1 all’8 giugno è prevista una settimana di mobilitazione, in occasione del processo di fronte alla Corte Marziale. Per tenersi aggiornati si può andare su questo sito: www.bradleymanning.org
In alto a destra c’è una finestrella e, inserendo il proprio indirizzo email, si possono ricevere aggiornamenti.
Sul sito nocesura.com si legge: “Probabilmente Manning era troppo umano e sensibile per fare parte di uno degli eserciti più spietati e sanguinari al mondo, i cui componenti si fanno immortalare a fianco di cadaveri, urinando su di essi, o calpestando inermi prigionieri”. L’11 gennaio 2012, infatti, un video pubblicato su internet mostrava quattro marines mentre urinavano sui cadaveri di tre talebani. Il filmato, della durata di 39 secondi, lo potete trovare su www.youtube.com scrivendo “marines urinano su nemici morti”. Dopo l’annuncio dell’apertura di un’inchiesta militare, non se ne è saputo più nulla. Come non si sa se qualche militare ha pagato per aver spappolato 11 bambini, fra i 2 mesi e i 7 anni, in un bombardamento delle Forze Nato in Afghanistan il 7 aprile 2013. Nessuno paga, mentre Bradley Manning rischia l’ergastolo, se non di peggio. Il giornalista John Pilger (un suo articolo è sul sito serenoregis.org) invita a riflettere come oggi il nocciolo della questione sia non dimenticare Bradley Manning, mentre invece per i matrimoni gay si mobilitano (e si appagano) le coscienze progressiste.

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