ULTIMA TESSERA

In cammino per la pace

Si è svolta la ventesima edizione della Marcia Perugia-Assisi. Con tanta, tantissima gente. Giovani soprattutto. E canti, colore, luce.
Alex Zanotelli (Direttore responsabile Mosaico di pace)

Il 19 ottobre si è svolta la ventesima Marcia della Pace Perugia-Assisi. È stata una giornata splendida, di sole, di luce:100.000 persone che hanno marciato per la pace in un clima di festa. Un vero e proprio miracolo! Sono stato anche io pellegrino di pace sulle strade di Francesco e di Capitini, che ha dato inizio a questa marcia nel 1961. 

La missione di Francesco d’Assisi, quando ha consegnato le sue vesti al padre dinanzi al vescovo, è cominciata con queste parole: “Se io ho, devo avere la lancia per difendere ciò che possiedo; devo avere le armi per difendere i miei beni”. Queste sue affermazioni hanno richiamato la Chiesa del suo tempo alla nonviolenza attiva. Francesco era un anticrociata e lo ha dimostrato con gesti e parole. 

Aldo Capitini, invece, ha divulgato in Italia il messaggio della nonviolenza attiva di Gandhi che, a sua volta, ha attinto il suo credo nella nonviolenza dalle parole di Gesù e dal Vangelo. Nel nome di questi due grandi maestri della pace, il 19 ottobre abbiamo percorso la Perugia-Assisi. 

La marcia è stata organizzata, come ogni sua edizione, dalla Tavola della pace che, sino a qualche mese fa, raccoglieva l’adesione di tante associazioni per la pace. Purtroppo la Tavola della pace, al suo interno, ha subito una frattura e molte associazioni hanno formato un’altra realtà, la Rete della pace. Insieme a don Luigi Ciotti e ai frati del Sacro Convento, abbiamo provato a mettere insieme tutte queste realtà per avere una Perugia-Assisi unita, perché è assurdo che in un periodo così difficile per l’umanità, le varie realtà che lavorano per la pace non possano collaborare. È importante restare insieme, perché agli occhi dell’opinione pubblica dobbiamo essere compatti. Alla vigilia della Marcia ho partecipato al seminario organizzato da Articolo 21, su “Pace e informazione”. Vi sono grandi conflitti davanti ai nostri occhi, lo scontro oggi tra Russia e Usa; la guerra in Ucraina che sta portando a una guerra tra Russia e Nato. Una nuova guerra fredda che secondo Cohen potrebbe essere molto più grave della prima: andiamo verso una guerra atomica. È in questo contesto che operiamo come uomini e donne di pace.

I mass media sono prigionieri del sistema e l’appello di Articolo 21 era proprio nella direzione di far conoscere le cause nascoste dei conflitti. La gente ha risposto bene all’invito alla Perugia-Assisi, anzi in maniera straordinaria, numerosissima e, soprattutto con grande entusiasmo. Già alla partenza, al mattino, c’era una gran folla e l’impressione era di una grande festa popolare, ricca di gioia e di canti. Una Festa. 100 colpi di cannone sono risuonati alla partenza per ricordare le 100 guerre combattute dalla prima guerra mondiale. Sono 140, per la verità, le guerre in corso oggi. È stato impressionante sentire questi suoni di cannone, nel silenzio che c’era in quel momento. 

Nessun politico è salito sul palco ed è interessante che non c’erano neanche bandiere di partito. Bella la presenza degli studenti, delle scuole medie e superiori. Sul palco è salito proprio un gruppo di giovani studenti accompagnati da uno giovanissimo “speaker” che ha concluso invitando tutti: “Alzate le mani, arredetevi alla Pace!”. Così è iniziata la marcia; con questo spirito, sono stati percorsi i chilometri che separano Perugia dalla città di Francesco. 

Merita anche un cenno la conferenza stampa cui ha partecipato don Ciotti, Flavio Lotti, Aloisi Tosolini e Andrea Ferrari, presidente dell’ANCI, che ha illustrato bene l’importanza svolta dagli enti locali. Lotti ha sottolineato con forza che la pace è un diritto fondamentale, come sempre ha evidenziato il prof. Papisca, presente anche lui alla conferenza stampa. “La guerra – ha dichiarato Lotti – non è mai una risposta e i bombardamenti non hanno mai risolto uno solo dei problemi che pretendono di risolvere”. Don Ciotti – accolto con un grande applauso, simbolo di vicinanza per i numerosi attacchi che sta subendo – ha evidenziato come le mafie siano il problema del nostro Paese e sono sempre più forti. Tosolini, coordinatore delle iniziative nelle scuole, ha manifestato grande soddisfazione non solo per l’entusiasmo dei giovani ma anche per il fatto che gli studenti abbiano studiato la Costituzione italiana. Nel mio intervento ho ricordato semplicemente che la guerra è legata al fatto che se il 10% del mondo ricco vuol continuare a “papparsi” il 90% delle risorse e dei beni prodotti, questo conduce necessariamente alla guerra e comporta un serio danno ambientale. Il nostro è un sistema che ammazza per fame: fa la guerra ai poveri; ammazza per guerra; fa la guerra ai popoli, per accaparrarsi le risorse. È un sistema che deve cambiare. 

Gli interventi finali alla Rocca hanno evidenziato soprattutto l’impegno per la pace nella quotidianità. Un invito a tornare a casa cambiando le cose: stili di vita, sobrietà, no alla politica militare del governo Renzi, impegno ambientale, un no chiaro al petrolio e al carbone, agli idrocarburi, responsabili della crisi ambientale. 

Alla Rocca, nel momento conclusivo della Marcia, si sono evidenziate tre cose essenziali:

• l’invito ai gruppi e alla gente a ritrovarsi periodicamente per azioni di pace: perché non proporre nelle proprie città, ad esempio, una volta alla settimana, un digiuno, un momento di preghiera o la distribuzione di volantini per informare tutti sul tema guerre/pace? È importante formare piccole realtà locali che continuino questo tipo di “coscientizzazione”. 

• La costruzione di un movimento unitario per la pace facendo sì che nel nostro Paese tutti coloro che operano per la pace trovino la capacità di superare queste divisioni e di individuare strade nuove per formare un’unica grande realtà, un unico grande movimento italiano contro la guerra.

• Infine, la Campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare per la difesa civile, non armata e nonviolenta. Con questa proposta di legge si chiede la creazione di un Dicastero per la Pace non armata e nonviolenta, proposta all’Arena di Verona, lo scorso 25 aprile.

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