ULTIMA TESSERA

Iraq: divide et impera

Scissioni, spartizioni, minoranze e zone protette: nel mese
dell’anniversario dei diritti umani, ricordiamo ciò che in Iraq c’è, accade e di cui non si parla.
Renato Sacco

Ancora Iraq. Vi siete accorti che non se ne parla più tanto?. Carta stampata e televisioni hanno giusto accennato delle tante famiglie fuggite da Mosul, una città con circa 1milione e 800mila abitanti.
Si calcola che siano almeno 2000 le famiglie cristiane costrette a partire in tutta fretta in queste ultime settimane. Alcune sono rientrate dopo una prima emergenza... ma ai primi di novembre sono state uccise 17 persone, proprio perchè cristiane, in casa loro, a Mosul. Il dato che se ne ricava è che a oltre 5 anni dall’inizio di questa ultima guerra in Iraq, si va verso una cancellazione delle minoranze, anche con leggi approvate dal parlamento di Baghdad e si intravede una possibile divisione del Paese: uno stato Kurdo al nord; uno stato Sciita al sud e uno Sunnita nella zona centrale. I cristiani, in quanto minoranza, non rientrano in questa ‘spartizione’ e si vorrebbe in qualche modo toglierli di mezzo.
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