Una casa per tutti
Sono quasi 85.000 i migranti regolari presenti nel territorio pugliese, con un’incidenza pari al 2%, secondo i dati emersi dall’ultimo rapporto Caritas/Migrantes e confermati dall’Istat. Le politiche di integrazione, anche a prescindere dalle emergenze temporali che coinvolgono l’Italia in queste settimane, sono segno importante di civiltà e di democrazia. Non più rinviabili. L’accoglienza è un impegno civico di tutti, e di tutte le istituzioni pubbliche. Impegno che necessita orizzonti aperti e politiche innovative. Nel presentare il dossier immigrazione della Caritas italiana, l’assessore al Mediterraneo e alla Cultura della regione Puglia, Silvia Godelli, affermava che “migliorare le condizioni di vita degli stranieri significa indirettamente indurre l’opinione pubblica a orientarsi verso un maggiore riconoscimento degli stessi stranieri quali facenti parte della comunità”. L’integrazione parte. Almeno in Puglia, dove arrivano segnali positivi, innovativi, di inclusione e di inserimento di migranti. A partire dai bisogni essenziali, come quello abitativo.
Lo scorso 29 marzo, a Bari, si è svolto il convegno, promosso da Banca Etica e Regione Puglia, “Puglia Aperta e Solidale. Diritto alla casa – diritto alla cittadinanza”, conclusivo del progetto ASIA, agenzie sociali di intermediazione abitativa per migranti residenti sul territorio pugliese. Il progetto, avviato già lo scorso anno e operativo, mediante sportelli in ciascuna provincia pugliese, è stato finanziato dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, attraverso il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati.
Asia è un segnale concreto di inclusione possibile. È un laboratorio multidisciplinare in cui si sono messe in gioco forze politiche e sociali diverse, d’accordo sulla necessità di superare barriere culturali di razzismo nelle nostre comunità urbane. Il sostegno finanziario del Ministero ha consentito l’avvio concreto del progetto che ha avuto corso per tutto l’anno 2010. L’iniziativa, promossa dalla regione Puglia e da Banca Etica, in partenariato con le amministrazioni provinciali di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, è finalizzata concretamente nel fornire consulenza e aiuto ai migranti nella ricerca difficile di una casa in affitto.
E così, il territorio pugliese, nelle sue province, ha costruito una rete di agenzie territoriali (cioè uno “sportello” per ogni provincia) cui collaborano varie professionalità – da assistenti sociali a mediatori culturali – che ha costituito un valido e importante sostegno agli immigrati regolari nel superare l’ostacolo dei pregiudizi culturali nella ricerca di una casa dignitosa.
In ogni provincia, Asia ha garantito consulenza di intermediazione immobiliare, costituendo una vera banca dati di immobili in locazione, disponibili per immigrati (non scontato, purtroppo!) residenti nel territorio pugliese. In alcune province ha ricercato e posto a disposizione degli immigrati, la possibilità di collocazioni temporanee in strutture ricettive al costo quotidiano di pochi euro, a carico del richiedente. Ha, infine, offerto ai migranti l’accesso facilitato a un micro-credito di Banca Etica, come ausilio nelle spese abitative iniziali.
Rompere le barriere
Un servizio non facile per la presenza di evidenti barriere culturali e talvolta burocratiche, difficili da scalfire. Un servizio importante, che ha permesso agli operatori e alle istituzioni ed enti coinvolti di incontrare il mondo complesso e pieno di difficoltà quotidiane dell’immigrazione. In alcune province (come Lecce o Brindisi) la collocazione logistica dello “sportello” accanto a preesistenti strutture operanti nel mondo dell’intercultura, ha prodotto frutti di lavoro insperati. E in altre, come Bari, le uniche difficoltà si sono evidenziate nella direzione di un’inclusione e idea di cittadinanza persino più ampia di quella prevista dal progetto. Piccole burocrazie (come l’accesso ai crediti) sono state facilmente affrontate e risolte grazie alla sintonia di obiettivi e di orizzonti di tutti i soggetti operanti. Un laboratorio, insomma, rivolto e finalizzato ai migranti residenti ma che ha prodotto, alla fine , risultati felici anche per le stesse città ospitanti e per tutti coloro che in esse vivono e operano.
Gli orizzonti erano sin dal principio lungimiranti. “L’emergenza abitativa in Puglia non è solo un problema d’integrazione – ha affermato l’assessore al welfare della regione Puglia, Elena Gentile, nel momento in cui il progetto è stato avviato – ma di povertà che coinvolge italiani e stranieri alleati per una lotta comune”. “Vorremmo procedere – proseguiva l’assessore – alla capitalizzazione del patrimonio pubblico regionale e, in collaborazione con il credito bancario, offrire alloggi in locazione o in vendita a prezzo politico. Con A.S.I.A. abbiamo cominciato a porre le prime questioni e a costruire quei rapporti strutturali tra i protagonisti pubblici e privati della politica abitativa pugliese”.
L’apporto di Banca Etica
La presenza di Banca Etica, in quanto soggetto promotore del progetto, non è stata marginale né nella fase della progettazione né tantomeno nella fase operativa del progetto perché fondato sui principi di equità economica e sociale e di solidarietà su cui la stessa Banca Etica si radica. L’attuale neopresidente di Banca Etica, Ugo Biggeri, ha dichiarato: “L’attenzione che l’amministrazione pugliese riserva a tematiche quali l’integrazione degli stranieri, l’equità fiscale, il rispetto per i beni comuni è in sintonia con l’operato di Banca Etica, che da sempre rivolge grande attenzione al Mezzogiorno”. Concretamente, Banca Etica ha erogato microprestiti dell’importo massimo di 2.500 euro a favore degli stranieri perché possano sostenere le prime spese per l’affitto di un’abitazione decorosa. Il progetto dispone di un Fondo di Garanzia pari a 300.000 euro messi a disposizione dalla Regione a cui Banca Etica ha contribuito con 30mila euro. “A partire dal secondo anno − spiega poi Biggeri − il valore complessivo dei prestiti potrà essere doppio rispetto al fondo di garanzia disponibile, toccando quota 600.000 euro e dal terzo anno applicheremo un moltiplicatore di 3(prestiti fino a 900.000 euro)”.
E mentre, a livello nazionale, talora inermi e spesso sconcertati, assistiamo a politiche di emarginazione ed esclusione, soprattutto in ambito immigrazione, sino a rasentare un vero e proprio razzismo, dagli enti locali, dal Sud, nasce la speranza di una politica nuova, capace di riconoscere la dignità e i bisogni essenziali delle persone, di superare barriere razziali e culturali.
Il progetto, formalmente conclusosi, resta vivo nel segnale importante che ha posto a livello culturale nel territorio pugliese (ma è rivolto a tutte le regioni d’Italia), in questa fase storica di incontro e di accoglienza. La politica può essere diversa. “La conclusione del progetto A.S.I.A – dichiara Nicola Fratoianni, assessore alle Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale della regione Puglia – racconta una storia del naturale compimento di quelle che dovrebbero essere oggi le migliori politiche per l’integrazione dei migranti. Rappresenta un momento di orgoglio, oltre a essere un ulteriore tassello nelle politiche di accoglienza e di inclusione dei migranti sulle quali la Puglia sta lavorando attivamente da tempo salvaguardando i diritti umani di ognuno, come si può ben vedere dalle ultime vicende di emergenza nel Mediterraneo che vedono la Regione in prima linea”. E il nostro auspicio è che gli obiettivi di solidarietà, di inclusione, di consolidamento dei diritti possano oltrepassare le soglie del progetto Asia e divenire politica. Per tutti.