ONU

No excuse 2015

Un raccolta di firme voluta dalle Nazioni Unite.
Contro povertà e ingiustizie.
Perché i governi mantengano le loro promesse.
Giorgia Vezzoli

Nel settembre 2000, 189 capi di Stato e di Governo hanno discusso e approvato la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, impegnandosi ad aumentare l’impegno contro la povertà, incrementare l’accesso ai servizi sociali di base, promuovere la pace, i diritti umani e la sostenibilità ambientale. Il Summit ha inoltre definito gli otto Obiettivi di Sviluppo, un patto globale basato sull’impegno e la responsabilità reciproca tra Paesi ricchi e poveri per costruire un

Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
1. Sradicare l'estrema povertà e la malnutrizione;
2. Assicurare l'istruzione primaria a tutti i bambini e le bambine;
3. Promuovere l'equità di genere e combattere le discriminazioni;
4. Ridurre di due terzi la mortalità infantile;
5. Ridurre di tre quarti la mortalità materna;
6. Fermare e invertire la diffusione di HIV/AIDS, malaria e altre malattie;
7. Assicurare la sostenibilità ambientale;
8. Sviluppare un'alleanza globale a favore dello sviluppo.
mondo più sicuro, prospero ed equo per tutti entro il 2015.
Mentre per i primi sette obiettivi decretati dal Millenium Summit esistono scadenze e azioni quantificabili e verificabili, l’ottavo obiettivo (che vede come protagonisti i Paesi ricchi) non prevede meccanismi di monitoraggio e scadenze per verificare il rispetto dell’impegno preso da parte dei Paesi industrializzati per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Per correggere quest’asimmetria è importante che i Paesi ricchi realizzino pertanto delle azioni concrete entro precise scadenze nell’ambito degli aiuti allo sviluppo (maggiori e più efficaci), della riduzione del debito (più rapida e più profonda), del commercio internazionale (garantendo maggiori opportunità e regole di scambio più eque) e della tecnologia (condividendo i frutti della conoscenza globale).
Queste in sostanza le rivendicazioni per cui si batte la Campagna per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio promossa dalle Nazioni Unite “No Excuse 2015” (Niente Scuse per il 2015), chiedendo a tutti i cittadini, di ogni Paese, di far sentire la propria voce affinché i Governi mantengano gli impegni presi durante il Vertice del Millennio e di sostenere una petizione.
La Campagna No Excuse 2015 è stata presentata ufficialmente durante la Marcia
Per aderire alla Campagna
Per aderire alla Campagna “No Excuse 2015” e per leggere il testo integrale della petizione, è possibile collegarsi al sito http://www.milleniumcampaign.it oppure
scrivere una e-mail all’indirizzo: adesione@millenniumcampaign.it
della Pace Perugina-Assisi dello scorso 12 ottobre. In quell’occasione, otto grandi porte a firma delle Nazioni Unite hanno fatto da insolita, coloratissima cornice sul tragitto della marcia. Le otto porte, ciascuna rappresentante un Obiettivo di Sviluppo del Millennio, hanno simboleggiato visivamente i traguardi, o per meglio dire i grandi nodi ancora da risolvere per costruire un mondo più giusto, sicuro e prospero per tutti.
All’ONU dei Popoli di Perugia Kofi Annan ha inviato un messaggio molto preciso, proprio riferito agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, in cui ricorda come, per la prima volta dopo oltre 50 anni di promesse mancate, questi obiettivi siano realmente e tecnicamente raggiungibili.
Mai come oggi, infatti, la nostra generazione dispone di tutte le risorse finanziarie e tecnologiche per eliminare la povertà assoluta dal mondo. Ciò che manca è dunque la volontà politica da parte dei Governi, specialmente quelli dei Paesi ricchi, di porre tali obiettivi all’ordine del giorno. “La nostra generazione può eliminare la povertà”, afferma Eveline Herfkens, la coordinatrice internazionale della Campagna: “Non possiamo perdere questa opportunità”.

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