Dossier
Altra infanzia altro mondo
A cura di Natalina Mosna e Alberto Conci
Quando il 20 novembre 1989, a trent’anni esatti dalla Dichiarazione sui Diritti del Fanciullo, l’assemblea delle Nazioni Unite approvava all’unanimità la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, era da poco caduto il muro di Berlino.
Nell’arco di soli undici giorni il mondo viveva due grandi segni di speranza: da un lato la speranza che, caduto il simbolo dell’equilibrio del terrore, potesse aprirsi un’epoca nella quale fosse possibile riportare la logica della nonviolenza e della pace fra le priorità della politica internazionale; e dall’altro la speranza che i bambini, che rappresentano realmente e a pieno titolo il nostro futuro, potessero diventare protagonisti di un mondo nuovo.
E queste due speranze erano accompagnate dal sogno che, finita la guerra fredda, si potesse pensare a una globale redistribuzione della ricchezza, congelata per decenni negli arsenali di morte.
Apparentemente questi sogni si infransero in fretta: la guerra del Golfo, la tragedia della ex Jugoslavia, lo spaventoso conflitto rwandese, la guerra mondiale africana, fino alla vergognosa logica della “guerra preventiva” contro il terrorismo che insanguina ogni giorno il Medio Oriente, sembrano dire che un mondo senza violenza non è possibile e che i bambini non hanno diritto a crescere, a dispetto di quanto gli Stati si impegnano a dire, al riparo dalla sopraffazione, dal sopruso, dalla guerra.
Eppure… eppure a quindici anni di distanza, nel mezzo della follia della guerra, la Convenzione continua a essere un documento provocatorio, il cui valore va ben oltre il semplice richiamo morale al dovere di garantire ai bambini un mondo di pace.
Sappiamo bene che il cammino è ancora lungo, che i bambini non hanno in troppe situazioni l’autorità che un mondo civile dovrebbe riconoscere ai suoi soggetti più deboli.
Ma la Convenzione, cui sono dedicate queste pagine, rimane un punto di non ritorno, sul quale si dovrebbe far leva, forse con maggiore convinzione, per orientare una politica che troppo spesso cede alle illusorie lusinghe della violenza.
Sommario:
- ONU
Minori ma con diritti
I bambini non sono bisognosi di tutela ma titolari di diritti. La rivoluzione che ha rovesciato tutti i nostri luoghi comuni. Ma non si è ancora applicata.Alberto Conci - CONFLITTI
L'orrore non è errore
Perché nelle guerre di oggi si proteggono i pozzi petroliferi ma non le scuole.Natalina Mosna - PSICOLOGIA
Feriti nell'anima
I bambini coinvolti in conflitti armati vivono una sorta di guerra nella guerra. Che può togliere loro qualsiasi prospettiva di vita. Cosa significa lenire il dolore e restituire fiducia. Una testimonianza diretta.Luigi Ranzato - DIRITTI
Il silenzio dell'infanzia
Abbiamo profanato il rispetto dell'infanzia. E non sappiamo più sentirla. Eppure l'infanzia ci offre le parole per scrivere un mondo diverso.Christoph Baker - UNICEF
Diritti bambini
Il lungo cammino dei diritti dei bambini nelle parole del direttore di Unicef Italia, Roberto Salvan.Alberto Conci
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